Dall’Introduzione:

Attraverso la voce di U.G. Krishnamurti, la lettura delle trascrizioni delle sue conversazioni e l’ascolto delle sue interviste, ho deciso di cimentarmi nella comprensione di un personaggio totalmente fuori dagli schemi ordinari e accademici. Il lavoro compilativo e speculativo sulla sua persona e sulla sua anti-filosofia o filosofia negativa, qualsivoglia definirla, ha permesso di avere un quadro generale della sua visione e/o rivelazione (darśana).
Partendo da una iniziale e approssimativa ricerca sulla teosofia, sul sincretismo esoterico e teosofico proposto da Helena Petrova Blavatsky, attraverso i suoi frequenti rapporti con la cultura e “filosofia indiana”, e poi successivamente con l’arrivo di Annie Besant come presidentessa della Società Esoterica (1907-1933), si è cercato di analizzare il ruolo che ebbe U.G. Krishnamurti all’interno dell’ambiente teosofico come conferenziere. Grazie, in primis, alla testimonianza dell’amico Mahesh Bhatt, si è tentato di ricavare i rapporti che U.G. Krishnamurti intrattenne con il contesto teosofico e le influenze che quest’ultimo riversò sulla sua persona e formazione, oltre alle assidue corrispondenze con Jiddu Krishnamurti. […] Il ripetuto utilizzo di negazioni da parte di U.G. Krishnamurti e dei suoi “adepti” per cercare di definire la sua persona, ha consentito di far luce sulla portata del suo “metodo” o per l’appunto non-metodo, e di riconoscere delle analogie e differenze con l’apofatismo o «via apofatica» della scuola Advaita Vedānta, “ho scoperto da me stesso e per me stesso che non c’è nessun Sé da realizzare” […]


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