Luglio 2009


Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava fra i Magadha a Dakkhinagiri nel villaggio bramano di Ekanala. Ora in quel periodo circa 500 aratri del bramano Kasi Bharadvaja furono aggiogati per il tempo della semina. Quindi, di mattina presto, dopo essersi vestito e aver preso scodella e mantello, il Beato si recò dove stava lavorando Kasi Bharadvaja. In quell’occasione Kasi Bharadvaja stava distribuendo del cibo. Così il Beato si avvicinò nel luogo dove Kasi Bharadvaja stava distribuendo il cibo, giuntovi, si sedette ad un lato. Kasi Bharadvaja vide il Beato che se ne stava seduto in attesa dell’elemosina, e vedendolo, gli disse: “Io, asceta, aro e semino. Avendo arato e seminato, mangio. Anche tu, asceta, dovresti arare e seminare. Dopo aver arato e seminato, potresti mangiare.”

“Anch’io, bramano, aro e semino. Avendo arato e seminato, mangio.”

“Eppure, asceta, non vedo un giogo del Maestro Gotama o un aratro, un vomere, un pungolo, o dei buoi, malgrado ciò il Maestro Gotama dice: ‘Anch’io, bramano, aro e semino. Avendo arato e seminato, mangio”

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Raccontini di fantascienza all’insegna dell’impermanenza, della interdipendenza, della non-posizione e altre considerazioni “non Terra-Terra”.

12201

Quella volta che l’astronave non partì.

Annunciare la propria morte in un sussurro poetico è arte sottile, giocarci è temerarietà di chi non può morire: il settimo sigillo di Alan…

Gone with the Wind

I see water fire
Earth and air or mix of them
Lasting not and die

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D
ecidere in modo arbitrario
non equivale a giustizia.
Considerati
i pro e i contro,
il saggio decide caso per caso.

Dhammapada, 256

378 Indifferente agli allettamenti del mondo,
metti pace nel tuo corpo,
metti pace nelle tue parole,
metti pace nei tuoi pensieri.

379 Risvegliati da te,
sii l’osservatore di te stesso.
Consapevole e autonomo,
vivi felice.

380 Tu sei il tuo maestro.
Tu sei il tuo rifugio.
Guida te stesso
come un mercante controlla un cavallo focoso.

381 Vivi nella gioia,
segui fiducioso il cammino del Buddha
e raggiungi il luogo di pace
dove l’esistenza è a riposo.

Dhammapada

Inauguriamo, per la penna di Cibì una nuova serie estiva:
Raccontini di fantascienza all’insegna dell’impermanenza, della interdipendenza, della non-posizione e altre considerazioni “non Terra-Terra”.

Gli Arturiani si mettono le dita nel naso.

U
na persona non è saggia
perché parla molto.
Il saggio si riconosce
perché è in pace con la vita
libero da ostilità e paura.

Dhammapada, 258

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