La tesi sviluppa un approccio alla religione che attraverso i testi e le testimonianze rimandi allo spirito. Si tratta di un tentativo di rivisitazione delle principali religioni monoteiste non tanto nei loro aspetti esteriori ma soprattutto dal punto di vista spirituale.
Le tre religioni abramitiche: ebraismo, cristianità e islàm oltre al sanatama dharma, ovvero quello che è solitamente detto “induismo”, vengono analizzate secondo la loro diversa concezione di Dio, diversità che influenza e qualifica direttamente il tipo di spiritualità di ciascuna di queste vie religiose.
Oltre allo studio dei testi, il lavoro è stato svolto tramite interviste a esponenti di tre delle religioni esaminate, e con una permanenza di alcuni giorni nell’hashram Svami Gitananda, il più importante centro induista d’Italia.
Il lavoro si avvale di un’esposizione di significati particolarmente profondi relativamente a tutte le religioni esaminate. Anche se è evidente che la conoscenza del cristianesimo e delle sue problematiche spirituali hanno svolto un ruolo guida in tutta la trattazione.
Un particolare interessante è l’assenza sia di vis polemica nei confronti delle evidenti degenerazioni che ciascuna di queste religioni ha subito nei secoli, sia di un intento comparativo che ponga le religioni trattate su una scala di valori che le differenzi in senso verticale. Ciascuna religione, nel suo ambito, è stata trattata come la migliore. La padronanza di un lessico articolato ha permesso all’Autore di trattare diversi filoni spirituali con un linguaggio appropriato, senza sovrapposizioni che possano dar luogo a processi di omologazione o inclusione.

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