E’ uscito il nuovo Buddazot, il fumetto di Paolo Sacchi, arrivato ormai al n.8.
Su queste pagine…

Ma-che-angelo?

Le spine e’ chiodi e l’una e l’altra palma
col tuo benigno umil pietoso volto

Questi due versi sono tra i testi più belli in assoluto che siano stati dedicati alla Sindone.

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Ogni tanto in questa rubrica torniamo sul tema (magari in modo un po’ “velato”). Il motivo è che nel Sacro Lino custodito a Torino, oltre a un pizzico di orgoglio campanilista, è racchiuso in sintesi tutto ciò che vorremmo dire, e tutto ciò che non riusciremmo mai a dire, con queste riflessioni dedicate alla sottile linea di confine tra immagine e irrapresentabilità.

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In occasione del 40o anniversario della presenza del Soto Zen in Europa, presso il tempio francese della Gendronnière si terranno un simposio su L’UNIVERSALITÀ DEL BUDDISMO ed una cerimonia di commemorazione di Deshimaru Taisen, primo giapponese a proporre lo zazen agli europei

It has already been 40 years since Taisen Deshimaru Roshi assumed as his mission the teaching of zazen in Europe. Zen, as this monk taught it, is a vigorous Buddhist activity which brings peace and essential truth to all of humanity. From the outset, religion should include this “universality”, which ensures freedom and equality among humans.

Now that the practice of zazen has spread throughout Europe as the vital essence of Zen, and Zen is becoming a part of European culture. I would like to initiate a dialogue on the fundamental nature of Buddhism – a universal religion – and on its various aspects, and to participate in this way in the reception and the transmission of the Dharma to future generations.

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Rev. Genshu Imamura, Director of the Soto Zen Buddhism European Office

Presentiamo la recensione di un libro non solo interessante ma estremamente anomalo, oltreché coltissimo, come tutte le opere del suo autore: Giovanni Semerano

UNA SERENA FILOLOGIA CON IL MARTELLO

(A cura di Dario Rivarossa)

I presocratici, questi sconosciuti. In definitiva, esistono due modi di base per affrontare il loro pensiero. O li si descrive come degli scimmioni che in modo abbastanza goffo tentavano di accozzare qualche idea a proposito del mondo; e questa è la chiave di lettura adottata da Aristotele, quindi da Hegel e ancora adesso, in genere, dai libri di testo per la scuola.

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Oppure si afferma che, semmai, è stato Aristotele a non capire niente, o a fabbricare false prove contro i suoi predecessori, i quali avevano una filosofia infinitamente più sviluppata della sua. E questa è la posizione di Giovanni Semerano nel suo L’infinito: un equivoco millenario. Le antiche civiltà del Vicino Oriente e le origini del pensiero greco, Bruno Mondadori, 2005.
Un saggio che rappresenta il canto del cigno del grande filologo, scomparso anzianissimo proprio nel 2005; quarant’anni di studi raccolti in forma compatta, affascinante e toscanamente sferzante. L’equivoco a cui si riferisce il titolo riguarda…
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Questa settimana, dopo una lunga preparazione, i Pueri Cantores di Vicenza rappresenteranno per la prima volta “L’arca di Noé“, opera del musicista inglese Benjamin Britten, musicista dalle sonorità imprevedibili.

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Edward Hicks – Noah’s Ark

Gli spettacoli si terranno:

  • presso il Tempio di Santa Corona – Vicenza:
    Mercoledì 9 maggio 2007 ore 20:30
  • presso la Chiesa di S.Anastasia – Verona:
    Sabato 12 maggio 2007 ore 20:30

L’ingresso è gratuito.

E’ uscito il libro che diede occasione di compilare le schede che trovate nella pagina Cinema buddista. Di seguito ne trovate due brevi recensioni.

Paolo Colombo, Mauricio Y. Marassi, Giulio Martini, Luciano Mazzocchi
Editore: Centro Ambrosiano
Collana: Immagini e Religioni
Dati: 163 pagine; copertina morbida; Tascabile
Prezzo: 12,00 €

Cinema e Buddismo

Di Alessandro Izzi, da Close Up:

Cinema e buddismo è il primo dei tre volumi che il Centro ambrosiano intende dedicare alle tre principali ‘religioni’ mondiali e al loro, difficile, controverso rapporto con il Cinema. I prossimi due saranno Cinema ed ebraismo (previsto per la fine di quest’anno) e Cinema e Islam (previsto, invece, per il 2008).

Già il fatto che gli studi siano promossi e successivamente pubblicati presso i tipi di questa importante realtà editoriale cattolica la dice lunga sulla dimensione occidentale, anzi cristianocentrica di tutto il discorso e, confessiamo, di aver cominciato a leggere il volume con una certa prevenzione che sembrava in parte confermata dalle primissime pagine (l’introduzione ad opera di Monsignor Roberto Busti, il primo saggio firmato da Paolo Colombo).

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Riportiamo un’opinione netta su un fatto recente che a mio avviso ha dell’incredibile. E non mi riferisco solo alle critiche dell’Osservatore Romano, ma a quanti si sono affrettati ad affiancarsi e indignarsi per l’atto di terrorismo. Se il signor Rivera per il solo fatto di aver detto quelle parole è un terrorista penso che si possa estendere l’accusa -quantomeno di fiancheggiatori del terrorismo- a milioni di italiani.

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Vaticano e Rivera: terrorismo o paura della verita’?
(di Rita Guma)

“E’ terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell’amore. E’ vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile” [Dall’Osservatore Romano del 2 maggio].

Ma dove sarebbe il terrorismo delle frasi di Andrea Rivera? Leggiamole: “Il papa dice di non credere all’evoluzionismo, e ha ragione. La chiesa in duemila anni non si è evoluta affatto”. Si tratta di un’opinione – criticabile quanto si vuole – ma non di terrorismo. Terrorismo sarebbe dire che la Chiesa e’ pericolosa, e’ portatrice di violenza e va sradicata, come viene fatto spesso e volentieri nei confronti dell’Islam senza alcuna reazione politica e mediatica. Qui si fa ironia, come su un amico un po’ tocco che pero’ tocco non lo e’ affatto, ed infatti ha il massimo spazio su giornali e TG, quindi non e’ neppure discriminazione verso i piu’ deboli. Se fosse l’una o l’altra cosa lo condanneremmo anche noi.

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