Ebbene sì, questa ve la voglio, ve la devo proprio raccontare.

Annibale, un gaudente inveterato, dedito da sempre alla ormai banale e fatua pratica di SDR&R(1) ancora nel pieno della sua attività debosciata, muore. Come vuole la prassi, appena riavutosi della cosa, si guarda attorno per capire quale destinazione gli sia riservata e vede un diavolo, dotato di coda corna e tutto, che gli si avvicina chiamandolo per nome e lo invita a seguirlo. Giungono così ad una villa con ampio giardino sulla soglia della quale il diavolo comunica al neodefunto che, se gli aggrada, quella sarà la sua nuova residenza e che è ha disposizione per mostrargli il suo nuovo mondo. Entrano e appare subito chiaro che si tratta di una residenza elegante, dotata di ogni lusso e confort,

2079

anzi, dice, il diavolo accompagnatore, mostrandogli un bar fornito di ogni ben di… diavolo: “Vicino al telefono vi è un’agenda con i nomi di alcune signorine disponibili a qualche serata movimentata…”. Insomma, il pover’uomo comincia a temere si tratti di un trucco, una messa in scena che nasconda chissà quale tranello e inizia a guardarsi attorno preoccupato quando, in fondo ad un salone in penombra, nota un pesante tendaggio, una cortina che gli pare nascondere qualche cosa. Chiede così al suo gentile accompagnatore di mostrargli che cosa ci sia oltre quella tenda, ma il diavolo nicchia: “Non si preoccupi, non sono cose che la riguardano, guardi piuttosto che succulento programma per la notte le abbiamo preparato…”. Ancora più allarmato Annibale insiste per scostare quella tenda e vedere finalmente che cosa celi sino a che, finalmente, il diavolo acconsente. E che cosa si para d’innanzi agli occhi dei due? Un inferno in piena regola con dannati urlanti, torturati in mezzo alle fiamme ed alla pece bollente. “E questo che cos’è?” chiede temendo una ferale notizia, “Ooh non si preoccupi -risponde serafico (!) il suo accompagnatore- quello è per i cristiani: sa, a loro piace proprio così….”.

1) Acronimo in voga tra gli anni ’60 e ’70 che sta per “sex, drug and rock and roll”, divenuto poi titolo di una canzone inglese del ’77.

PS: a scanso di equivoci: NON è una storiella buddista.

E’ uscito il nuovo Buddazot, il fumetto di Paolo Sacchi, arrivato ormai al n.8.
Su queste pagine…

Ma-che-angelo?

Le spine e’ chiodi e l’una e l’altra palma
col tuo benigno umil pietoso volto

Questi due versi sono tra i testi più belli in assoluto che siano stati dedicati alla Sindone.

6628

Ogni tanto in questa rubrica torniamo sul tema (magari in modo un po’ “velato”). Il motivo è che nel Sacro Lino custodito a Torino, oltre a un pizzico di orgoglio campanilista, è racchiuso in sintesi tutto ciò che vorremmo dire, e tutto ciò che non riusciremmo mai a dire, con queste riflessioni dedicate alla sottile linea di confine tra immagine e irrapresentabilità.

(altro…)

40_anniversario_small.jpg


In occasione del 40o anniversario della presenza del Soto Zen in Europa, presso il tempio francese della Gendronnière si terranno un simposio su L’UNIVERSALITÀ DEL BUDDISMO ed una cerimonia di commemorazione di Deshimaru Taisen, primo giapponese a proporre lo zazen agli europei

It has already been 40 years since Taisen Deshimaru Roshi assumed as his mission the teaching of zazen in Europe. Zen, as this monk taught it, is a vigorous Buddhist activity which brings peace and essential truth to all of humanity. From the outset, religion should include this “universality”, which ensures freedom and equality among humans.

Now that the practice of zazen has spread throughout Europe as the vital essence of Zen, and Zen is becoming a part of European culture. I would like to initiate a dialogue on the fundamental nature of Buddhism – a universal religion – and on its various aspects, and to participate in this way in the reception and the transmission of the Dharma to future generations.

40anniv_int_1.gif 40anniv_int_2.gif

Rev. Genshu Imamura, Director of the Soto Zen Buddhism European Office

Presentiamo la recensione di un libro non solo interessante ma estremamente anomalo, oltreché coltissimo, come tutte le opere del suo autore: Giovanni Semerano

UNA SERENA FILOLOGIA CON IL MARTELLO

(A cura di Dario Rivarossa)

I presocratici, questi sconosciuti. In definitiva, esistono due modi di base per affrontare il loro pensiero. O li si descrive come degli scimmioni che in modo abbastanza goffo tentavano di accozzare qualche idea a proposito del mondo; e questa è la chiave di lettura adottata da Aristotele, quindi da Hegel e ancora adesso, in genere, dai libri di testo per la scuola.

6631

Oppure si afferma che, semmai, è stato Aristotele a non capire niente, o a fabbricare false prove contro i suoi predecessori, i quali avevano una filosofia infinitamente più sviluppata della sua. E questa è la posizione di Giovanni Semerano nel suo L’infinito: un equivoco millenario. Le antiche civiltà del Vicino Oriente e le origini del pensiero greco, Bruno Mondadori, 2005.
Un saggio che rappresenta il canto del cigno del grande filologo, scomparso anzianissimo proprio nel 2005; quarant’anni di studi raccolti in forma compatta, affascinante e toscanamente sferzante. L’equivoco a cui si riferisce il titolo riguarda…
(altro…)

Questa settimana, dopo una lunga preparazione, i Pueri Cantores di Vicenza rappresenteranno per la prima volta “L’arca di Noé“, opera del musicista inglese Benjamin Britten, musicista dalle sonorità imprevedibili.

arca_di_noe.jpg
 
 

Edward Hicks – Noah’s Ark

Gli spettacoli si terranno:

  • presso il Tempio di Santa Corona – Vicenza:
    Mercoledì 9 maggio 2007 ore 20:30
  • presso la Chiesa di S.Anastasia – Verona:
    Sabato 12 maggio 2007 ore 20:30

L’ingresso è gratuito.

E’ uscito il libro che diede occasione di compilare le schede che trovate nella pagina Cinema buddista. Di seguito ne trovate due brevi recensioni.

Paolo Colombo, Mauricio Y. Marassi, Giulio Martini, Luciano Mazzocchi
Editore: Centro Ambrosiano
Collana: Immagini e Religioni
Dati: 163 pagine; copertina morbida; Tascabile
Prezzo: 12,00 €

Cinema e Buddismo

Di Alessandro Izzi, da Close Up:

Cinema e buddismo è il primo dei tre volumi che il Centro ambrosiano intende dedicare alle tre principali ‘religioni’ mondiali e al loro, difficile, controverso rapporto con il Cinema. I prossimi due saranno Cinema ed ebraismo (previsto per la fine di quest’anno) e Cinema e Islam (previsto, invece, per il 2008).

Già il fatto che gli studi siano promossi e successivamente pubblicati presso i tipi di questa importante realtà editoriale cattolica la dice lunga sulla dimensione occidentale, anzi cristianocentrica di tutto il discorso e, confessiamo, di aver cominciato a leggere il volume con una certa prevenzione che sembrava in parte confermata dalle primissime pagine (l’introduzione ad opera di Monsignor Roberto Busti, il primo saggio firmato da Paolo Colombo).

(altro…)

« Pagina precedentePagina successiva »