Gio, 20 Mag 2010
Riceviamo da un amico, ahi lui, da tempo in terra straniera, lontano dall’Italia, perso nelle opulenze di una grande città europea. Privo del conforto di moglie, figli, suoceri (conviventi), gatto, cagnolo e pesce rosso: solo, tra le tentazioni di Parigi, tal che ben sa perché disse il poeta: “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”.
A parte le scale (abita al rez-de-chaussée o piano terra…) il resto ce lo rammenta e quasi lo vediamo addentare pensoso un tondino croccante di baguette col foigras, come sperso tra un boulevard ed un bistrot mentre le minettes d’intorno sfarfallano mostrandosi, gareggiano con la tarda primavera …
Dimenticavo: volentieri pubblichiamo il suo sapido, poetico invio.
Il lago Daumesnil, nel parco di Vincennes, è circondato da un sentiero, meta prediletta di podisti corridori più o meno dilettanti, che inanellano giri di ansimante sudore, per lo più apparecchiati con auricolari e Ipod, da cui sfuggono a tratti spruzzi di note a lambire per un attimo l’orecchio del rilassato flaneur, che con passo incurante percorre lento lo stesso cammino. Una bolla racchiude all’istante l’atleta spasimante e il lemme viandante, per un attimo insieme nell’alveo di uno sprazzo di suoni, e subito di nuovo distanti, uno portato via con la sua musica dalla falcata dello sforzo, l’altro ristante nella lentezza del suo silenzio pensoso.