Generali


Raimon Panikkar, a cura di Milena Carrara Pavan, presentazione di Julien Ries, La pienezza dell’uomo. Una cristofania. Jaca Book, Milano 1999.

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La sfida di uno spirito raro.
Nelle pagine di questo libro sono condensati 50 anni di riflessioni e studi.

La lettura non è semplice, richiede impegno; l’autore ci chiede di seguirlo attraverso il percorso spirituale che il testo intraprende. La fatica viene compensata da pagine davvero dense di bellezza.

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Per quanto possa apparire incredibile McDonald’s riesce ancora una volta a stupirci inventando un nuovo “mostro”: le patatine che non deperiscono mai.

Se ne parla sul blog Protonutrizione.

Ricordate Morgan Spurlock regista

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del documentario Supersize me reportage in cui Spurlock stesso si sottopone a un esperimento per dimostrare come ci si riduce dopo 30 giorni mangiando tre pasti consigliati o sponsorizzati da Mc Donald’s? Ora Spurlock ha prodotto un video che è un vero e proprio horror alimentare…

Hannah Arendt, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964.

Titolo originale: Eichmann In Jerusalem.

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La filosofa affronta, in questo libro, un problema ancora oggi irrisolto: la mancanza di un diritto internazionale, riconosciuto da tutti i paesi. Il processo Eichman, che lei racconta, è solo lo sfondo sul quale vengono proiettate una serie di problematiche come il male, la pace, la responsabilità.

Chi è Eichmann? Uno spietato criminale nazista, oppure un semplice funzionario che obbedendo agli ordini faceva partire in orario i treni per la deportazione degli ebrei?
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AA.VV., Il Papa chiede perdono, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2000.
Un testo di coraggio e che invita a saperne di più.
Vengono riportati vari passi di discorsi fatti da Giovanni Paolo II

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durante il suo pontificato. Elemento centrale di questi discorsi è il perdono, che la Chiesa chiede e concede. Una forte opera di purificazione della memoria di un istituzione di cui Giovanni Paolo II fu a capo e di questa responsabilità sentì profondamente il peso. (altro…)

Continuano le novità sulla pagina Bibliografia commentata. Questa volta siamo posti a confronto con un quesito estremo ma drammaticamente reale: i bambini che uccidono, torturano, sono senza colpa? Sono completamente irresponsabili?

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Ishmael Beah, Memoria di un bambino soldato, Neri Pozza, 2007.

Bambino soldato, un’aporia e una vergogna del nostro tempo. S. Agostino, analizzando il tema della memoria nella sua opera “Le confessioni”, si chiedeva quali fossero i limiti di questa facoltà, quali i suoi scopi e poteri. Ancora oggi non possiamo dare una risposta esaustiva alle domande del santo.

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Il Dharma di Nansen che non è stato mai predicato
Nansen andò dal Maestro Hyakujo Nehan.
Hyakujo gli chiese:
“C’è qualche Dharma che i saggi del passato
non hanno predicato mai alla gente? ”
Disse Nansen,
“Certamente.”
Hyakujo chiese,
“Qual’è questo Dharma che non è stato predicato mai alle persone? ”
Nansen disse:
“Questa non è mente, questo non è Buddha,
questa non è cosa.”
Disse Hyakujo,
“Così hai predicato”
Disse Nansen,
“Così è per me. Com’è per te, Maestro? ”
Disse Hyakujo,
“Io non sono un uomo di grande saggezza.
Come posso sapere se c’è un Dharma che è stato predicato o no? ”
Disse Nansen,
“Non capisco.”
Disse Hyakujo,
“Ho già predicato a te pienamente”.
(Biyan-lu/Hekiganroku/Raccolta della roccia blu. Caso 28)
*************

Nansen si conta i denti,
Hyakujo è un vecchio sdentato.
Nansen, “masticabrodo”
(Commento e trad. a cura di SC)

Pubblichiamo, nella nuova pagina Monografie, un testo alquanto raro: l’unico scritto attualmente disponibile di Yokoyama Sodō rōshi il monaco che, assieme a Sawaki Kōdō e Uchiyama Koshō, collaborò alla fondazione di Antaiji.

Accanto alla vecchia pietra
sotto a questo pino la mia pura terra.
Questa mia pura terra sotto il pino: la Pura Terra
(1).

Yokoyama Sodō, il monaco dal flauto di foglie (2)

Sawaki rōshi, mia guida spirituale per molti anni, parlando di se stesso soleva dire: “Io sono l’essere eternamente illuso. Nessuno è così illuso quanto me. Io ho la palma d’oro dell’illusione. Questo mi è perfettamente chiaro durante zazen.”

Che strano fenomeno, lo zazen! Sembra proprio che idee e fantasie di ogni genere, pensieri di poco conto, tutte le illusioni da cui è composta la natura delle persone ordinarie (3), durante lo zazen abbiano l’irrinunciabile tentazione di nascere ed affiorare. Così pure, di conseguenza, nasce il desiderio di sbarazzarci di questi pensieri: un desiderio imperioso al quale si uniformano i nostri sforzi. Queste sensazioni, queste esperienze mentali non esistono per coloro i quali non praticano zazen.

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