Sab, 12 Dic 2009
Oggi, 12 dicembre, sul Corriere della Sera c’è un articolo, a firma di Luigi Ferrarella sulla strage di Piazza Fontana che occorrerebbe fosse studiato a scuola, come un pezzetto della storia d’Italia vicina, e proprio perché vicina, ancor più pericolosa se ci permettiamo di dimenticare.
A inquinare il quarantennale della strage di piazza Fontana è un conformismo speculare a quello che, all’inizio, viziò la ricerca dei responsabili della bomba che il 12 dicembre 1969 uccise 17 persone e ne ferì 88. Nei confronti delle vittime è infatti immorale, prima ancora che falso nella ricostruzione storico-giudiziaria, coltivare il luogo comune di una verità ignota, di una strage senza paternità, di misteri totalmente mai diradati.