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Venerdì 8 dicembre giornata di ritiro:

Orario

Ore 8,00 arrivo
8,30 – 10,00 zazen
10,15 incontro con Jiso
11,30 lavoro
13,00 pranzo
14,30 incontro con p. Luciano
16,00 eucaristia
17,00 commiato

Sabato 9Domenica 10 dicembre:
ritiro cristiano condotto da p. Luciano (in sostituzione del primo fine settimana)

Venerdì 15Sabato 16Domenica 17 dicembre:
ritiro zen

Durante le festività natalizie e di fine/inizio anno, la comunità è lieta di accogliere chi volesse trascorrere un periodo di tempo nella casa di Galgagnano. Preghiamo pertanto chi fosse interessato di comunicarcelo tempestivamente, non oltre il 20 dicembre, in modo da poterci organizzare. La comunità è aperta all’accoglienza fino a domenica 24 dicembre e da giovedì 28 dicembre a lunedì 1° gennaio: è invece chiusa dal 25 al 27 dicembre compresi e successivamente da martedì 2 a martedì 9 gennaio. Non è previsto un programma particolare, se non quello di passare un po’ di tempo in piacevole compagnia.

LA STELLA DEL MATTINO Comunità buddista zen
Via Martiri della Gagnola 69, 26832 Galgagnano
tel. 0371-68461

8,00 arrivo
8,30 – 10,00 zazen
10,15 incontro con Jiso
11,30 lavoro
13,00 pranzo
14,30 incontro con p. Luciano
16,00 eucaristia
17,00 commiato
***

Questo è l’orario della giornata di Venerdì 8 dicembre: è comunque possibile sia pernottare a Galgagnano la sera precedente di Giovedì 7, sia fermarsi il successivo Sabato 9 e Domenica 10.

Per favore prendere contatto con la comunità per confermare la propria partecipazione e la sua durata telefonando allo 0371-68461 e parlando con Licia.

Grazie

Dario Rivarossa ci segnala:

La Effe, Fabrizio Fabbri Editore, di Perugia ha appena pubblicato una bellissima edizione delle Laude di Iacopone da Todi. Contiene tutti i testi redatti in un linguaggio scricchiolante e sublime dal noto frate medievale (una novantina di componimenti), più la parafrasi in italiano corrente, più una serie di apparati critici.

Che c’entra con il buddismo? Se si vanno a leggere i versi in cui Iacopone descrive i vertici dell’esperienza mistica, si scoprirà… (magari un giorno qualcosa comparirà su queste stesse pagine web…).

dr

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Tanto è semplice e noto lo spunto di partenza, quanto è intricato ed esoterico l’esito finale. L’illustrazione di Salvador Dalí qui riprodotta rappresenta Don Chisciotte della Mancia mentre giura eterna dedizione alla sua signora Dulcinea del Toboso; in realtà si tratta di una contadinella trovata per caso da Sancio Panza, che sorride divertito, osservando la scena di nascosto.

Se questi elementi più o meno “tornano”, tutto il resto non torna affatto.

Dalí ci mette infatti di fronte un’immagine che, per soggetto e atmosfere, ha tutta l’aria di un Trionfo della Morte del tardo XIV secolo. Don Chisciotte sembra un cadavere in avanzato stato di putrefazione; il muro è macchiato, screpolato, cosparso di formiche; nel paesaggio allucinante si intravede un maiale decapitato. La stessa Dulcinea, vista di spalle, anoressica, completamente nascosta sotto un mantello, non ha la rozzezza di una contadina… ma neanche la soavità di una principessa. La sua mossa ha un che di civettuolo.

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Con la consueta solerte tempistica, ecco a voi il programma del mese di novembre 2006 per ciò che riguarda gli incontri e ritiri da concretizzarsi in Galgagnano, via Martiri della Cagnola 69, presso la sede della Comunità Stella del Mattino, nella sua veste buddista: programma peraltro immutato (fin dove la corrente lo consente) rispetto ai mesi trascorsi.

* Sabato 11 novembre (domani per chi scrive) incontro di zazen e studio dalle ore 8,30 all’ora di pranzo e oltre (eventualmente).

* Venerdì 17 – sabato 18 – domenica 19 novembre: ritiro (sesshin) dedicato prevalentemente allo zazen. E’ consigliabile arrivare il giovedì pomeriggio, è possibile concordare un orario più flessibile compatibilmente con inderogabili impegni: si prega di contattare direttamente la comunità (0371.68461) nella persona di Licia, preferibilmente fra le 13 e le 14.

Grazie e arrivederci

Jiso

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Questa è una miniatura tratta dal Libro d’ore di Carlo VIII re di Francia (fine XV secolo). Con un gioco di parole in inglese, ci piacerebbe intitolarla “In-Carnation”.

La scena è nota, e ricorrente in tutta l’arte medievale con gli stessi elementi di base: il Calvario, dove il Cristo crocifisso è pianto dalla madre Maria e da san Giovanni, una di qua, l’altro di là. Eppure, ognuna delle migliaia di miniature su questo soggetto, realizzate lungo i secoli da uomini di spirito, contiene qualcosa di peculiare, che a volte necessita di un certo acume per essere individuato.

Il nostro caso è forse uno dei più interessanti. Chi è infatti il personaggio che piange, o si nasconde, sulla destra? Quello tutto bianco, compreso il volto?

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Nelle sue Confessioni, sant’Agostino ci ha regalato due brani altissimi: quello della morte di sua madre Monica (deogratias!) e quello in cui scrive: “Non esistono il presente, il passato e il futuro, ma solo il presente del presente, il presente del passato e il presente del futuro”. Ed è sempre il vescovo di Ippona ad affermare che il racconto della Genesi, con la creazione del mondo in sei giorni, va interpretato allegoricamente. Non va certo preso alla lettera, perché l’universo è nato totum simul, tutto in simultanea. Ma quando è nato? Perché a quel punto, e non prima? Questa è una domanda oziosa, ci mette in guardia Agostino, perché il tempo si dà con il mondo, non al di fuori o prima di esso. Il “prima”, semplicemente, non esiste.

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