L’ho conosciuto nel 2015 e ho proseguito nella frequentazione di ritiri e seminari nel corso degli anni.

Quando ci si sente in cerca e non si sa bene di cosa, un viso gentile, uno sguardo attento, una parola che mostra empatia, danno coraggio e fiducia, leniscono. Caratteristiche per cui la sua figura è stata apprezzata e molto amata e che ben distinguevano i passi di psicoanalista junghiano. Nei suoi discorsi trasparivano – tranquilla – passione e chiarezza, doti rare, attraverso le quali un insegnante riesce a veicolare un messaggio.

Apprese in America, dal San Francisco Zen Center, dall’Insight Meditation Society e in numerosi altri luoghi, ciò che per tutta la vita continuò a studiare e diffondere. Dal 1987 la realtà di A.Me.Co, associazione fondata da lui e dalla compagna Neva Papachristou, è cresciuta enormemente, l’impegno di Corrado per la diffusione del buddismo in Italia ha contribuito senza dubbio all’attuale interesse ad esso rivolto, al di là di sentieri pop che tale interesse può aver suscitato, al loro operato va l’indubbio merito di aver compiuto un atto di cura.

Corrado camminava con passo leggero, sia col corpo che con la mente. La sua gioia per la gioia dell’altro, il suo dolore per il dolore dell’altro erano quanto di più autentico io abbia incontrato.

Credo che il suo passaggio abbia cambiato qualcosa in tante vite, non so quante di esse abbiano intrapreso un cammino religioso, e forse non era questo il suo obiettivo. Fare il bene, non fare il male, nel modo che lui ha trovato, lo ha fatto. Se alcuni di noi si dirigono a bussare a certe porte è anche per merito di chi “semplicemente” si mette a disposizione. Ci si ferma o si va, il bene rimane. Grazie.

El

Buongiorno,
Il tempo passa, gli anni volan via, e noi con loro. 
Nel 2022 a dicembre pubblicammo, su carta, La genesi delle religioni del Giappone.

Subito dopo mettemmo on line, in e-book, oltre alla versione italiana anche quelle in lingua inglese  e in spagnolo. Alcuni mesi più tardi abbiamo realizzato la versione giapponese, su carta e in e-book.
Ora, grazie a Olivier Porte, partecipe della Stella dai tempi di Galgagnano, abbiamo anche la versione francese. Che, naturalmente, potete scaricare liberamente.
Sino ad oggi le versioni digitali del testo sono state scaricate alcune centinaia di volte in ciascuna lingua.
Della versione italiana e della versione giapponese, su carta, abbiamo ancora qualche copia: se qualcuno le desidera, le inviamo gratuitamente, a parte le spese postali. Per riceverle scrivete a servizio@lastelladelmattino.org

 

Cari voi,
Dal suo eremo tra i monti, Fago ci ha mandato una scena della vita di BuddaZot, con gli auguri per il nuovo anno da parte della Stella. La vita di Bz si svolge nel cosiddetto “mondo zen” dove il tempo e lo spazio, gli oggetti e i soggetti mutano senza sosta né fatica. Anche l’avvento del nuovo anno, quindi, è una parte di quel mutare: niente di speciale, nell’eccezionalità di ogni istante che scorre via nel silenzio. Una sola concessione terrena: l’uso di un dialetto che in qualche modo “veste” il protagonista.
Purtroppo sono auguri un poco mesti quelli di quest’anno, ma con una rinnovata certezza: molti sono i motivi per considerare fortunato chi guida la sua vita secondo l’insegnamento del Buddha. Tra gli altri: nei secoli, i racconti, i “fatti” che troviamo nei testi non sono stati narrati per essere creduti come realmente accaduti, ma “solo” per trasmettere significato religioso. Normalmente si evita così il pericolo di cadere nella convinzione che ciò che è scritto vada inteso alla lettera e perciò, per es., se è scritto che una terra è promessa da un dio a un certo popolo, quel popolo si senta autorizzato, per diritto divino, a far strame di chi in quella terra già vive. Certo la storia dei buddismi, o dei buddisti, mostra che vi sono altri pericoli, ma almeno questo (a parte inevitabili casi marginali) ci è evitato.
Buon tutto, da parte della Stella

Scarica il file in piena risoluzione

Honda Tekifu roshi, l’ultimo tra i discepoli ancora in vita di Sawaki roshi, ha lasciato questo mondo l’undici di gennaio. Negli ultimi anni ’50 del secolo scorso praticò a Daijoji, nella prefettura di Kanazawa, dove Sawaki roshi era responsabile della pratica. Nel 1960, su consiglio di Sawaki, si trasferì ad Antaiji, il monastero di cui Sawaki era priore ma che era di fatto gestito da Kosho Uchiyama roshi. Vi rimase sino alla morte di Sawaki, nel 1965, anno in cui si trasferì in Kyushu, presso Fukuoka, nel sud del Giappone. Alla fine degli anni ’70 divenne uno dei responsabili del semmon sodo (monastero per la formazione dei monaci o preti zen) chiamato Myokoji. Nel 1983-84, assieme a Thomas Daizu Wright, trascorsi un anno a Myokoji: in quel tempo Honda roshi era il responsabile della pratica nel monastero. La sua presenza, di una delicatezza e gentilezza più unica che rara, soprattutto tra chi si trova in posizione di responsabilità in un luogo come quello, smussò le asprezze e le difficoltà della nostra permanenza. Sia Tom che io lo ricordiamo con grande affetto.

Ora che il Natale ha svolto la sua funzione di disturbo, distogliendoci per un poco dagli affari correnti, ecco finalmente la festa vera dove lo sballo, l’eccesso, il troppo non sono mai abbasta. Bz ci riporta con i piedi a terra: i voli più arditi della coscienza, gli eccessi più trasgressivi non ci avvicinano e non ci allontanano di un passo da come porci per averne cura.

Buon Anno!

Grazie a Fago per lo splendido lavoro

Buongiorno, è quasi Natale e la Stella (non la cometa … 🙂 ha una novità da comunicarvi. Anni addietro su questo sito pubblicammo un articolo presentato come Un chiarimento storico sullo zen giapponese; allora mi si rimproverò che, però, di zen parlava proprio pochino. Inutile fu far notare che parlare dello Zen è impresa perlomeno azzardata … Insomma, passato il tempo, lo ripresi, l’ampliai con nuovi studi e note e proposi a Jiso Forzani di comporre una nuova parte in cui si parlasse solo dello zen giapponese.
Ed ecco ora il nuovo libro edito dalla Stella (di cui qui trovate l’indice): nella prima parte si mostra come, nella storia, si siano formate le religioni in Giappone. Nella seconda vi è un’accurata ricostruzione del come e del perché quella “cosa” giunta in Occidente dal Giappone circa 100 anni or sono e che ci fu presentata come Zen, il non plus ultra della libertà e della flessibilità, continua ad essere fissata in una forma statica, incapace -per la sua fissità- di inculturarsi, ovvero di vestirsi delle culture che ora la ospitano. Jiso ed io siamo un pezzettino di questa storia, per cui qua e là emergono opinioni personali ma, è il nostro auspicio, sempre ancorate ad una visuale il più possibile neutra e documentata. Anche questa volta, la pubblicazione è stata possibile grazie al lavoro del team della Stella che ha trasformato in un libro impaginato e corretto i nostri scritti. Il testo, come sempre, non è in vendita ma, con il vostro aiuto, vorremmo recuperare quanto speso per la stampa così da poter fornire, in futuro, lo stesso servizio. Se desiderate riceverlo, gratuitamente o a fronte di una piccola donazione, scrivete a servizio@lastelladelmattino.org chiedendo istruzioni. Le spedizioni dovrebbero iniziare attorno al 15 dicembre: potreste persino riceverlo per Natale! Ora sono disponibili, for free, le versioni digitali in italiano, inglese e spagnolo.

Come ricorderete questa primavera la Stella partecipò alla raccolta fondi per la costruzione della nuova neonatologia dell’ospedale di Angal, in Uganda, attraverso la pubblicazione del libro a fumetti “Buddazot – 15 anni“. Le donazioni raccolte in quell’occasione, al netto delle spese, sono state trasferite all’associazione Amici di Angal.

La costruzione della neonatologia è ormai terminata ed ora resta soltanto da allestirla con i letti e gli strumenti medici e diagnostici che sono oggetto di un bando per il quale attendiamo fiduciosi la concessione di un finanziamento.

Nelle immagini le varie fasi della costruzione. Speriamo di potervi mostrare entro l’anno anche le immagini dell’inaugurazione.

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