Ven, 4 Apr 2008
L‘amico Cibì ci invia un suo elzeviro che vi proponiamo immantinente
Il Maestro, attorniato dai suoi discepoli all’ombra di un grande albero di fico, stava appunto allora dicendo: “Tutto è impermanenza, perciò è dolore”. La brezza soffiava dolcemente tra le foglie dell’albero, mormorando assensi che facevano eco alla interiore gratitudine dei discepoli per la verità profonda che li aveva pervasi.
Ma quell’eco non si era ancora spento nei cuori dei discepoli – e del Maestro stesso – che venne interrotto da un grido lacerante, come di un’aquila che ghermisca un agnello e ne sbatacchi il vello sanguinante tra gli artigli.