Ogni tanto, il gruppo zazen di Fano organizza una giornata dedicata allo zazen con il seguente orario:

5931

08.00 – 08,30 zz
08.30 – 08.40 kin hin
08.40 – 09.10 zz
09.10 – 09.20 kin hin
09.20 – 09.50 zz
09,50 – 10.00 kin hin
10.00 – 10.30 zz
10.30 – 10.40 kin hin
10.40 – 11.10 zz
11.10 – 11.20 kin hin
11.20 – 11.50 zz

Pausa pranzo

5933

12.40 – 13.10 zz
13,10 – 13.20 kin hin
13.20 – 13.50 zz
13.50 – 14.00 kin hin
14.00 – 14.30 zz
14.30 – 14.40 kin hin
14.40 – 15.10 zz
15,10 – 15,20 kin hin
15,20 – 15,50 zz
15,50 – 16,00 kin hin
16,00 – 16,30 zz
Ringraziamento.

IMMAGINI E RELIGIONI

Un percorso in tre anni per capire come tre grandi religioni, Buddismo, Ebraismo e Islam, sono state rappresentate sullo schermo. Il loro rapporto con l’immagine e i mass-media.

Dal 27 febbraio al 4 marzo, al cinema Gnomo – via Lanzone 30/a, Milano:

Anno I: “Il Buddismo e il cinema”
(trovate qui un’introduzione all’argomento)

Dalla prima improvvisa comparsa del buddismo al Festival di Venezia del 1956 (L’arpa birmana) alle mode hollywoodiane degli anni ’90, all’ondata di film “autentici”, capeggiati da Kim Ki Duk. La rassegna è a cura di C.S.C. Ikon Team e ACEC-Associazione Cattolica Esercenti Cinema in collaborazione con Milano Cinema.

PROGRAMMA:
Martedì 27 febbraio:
17,30: Presentazione della rassegna, a cura di Giulio Martini.
18.00: Samsara (2001, 35mm o dvd, 138’) di Nalim Pam.
samsara_loc.jpg

Storia esemplare della vita tra i flutti del mondo (“samsara” ) e della vocazione di un monaco buddista.
20.30: Primavera, estate, autunno inverno e… ancora primavera (2003, 35mm o dvd, 103’) di Kim Ki Duk. La storia di un vecchio monaco e del suo piccolo allievo su un’isola in mezzo a un lago e della sua lenta adesione al Buddismo.
22.30: La coppa (1999, 35mm o dvd, 93’) di Khyentse Norbu. La modernità vista attraverso il calcio a contatto con la sensibilità buddista.

Mercoledì 28 febbraio:
18.00: La samaritana (2004 35mm o dvd, 95’) di Kim Ki Duk. Due minorenni coreane divengono prostitute in una confusa commistione di buddismo, cristianesimo, sentimenti soffocati e violenza esposta.
20.00: L’arpa birmana (1956 dvd, 116’) di Kon Ichikawa. Il primo grande film che fa sentire in occidente la sensibilità del buddismo. La storia di un militare giapponese che durante la guerra si converte e si fa monaco.
22.30: L’arco (2005, 35mm o dvd, 90’) di Kim Ki Duk. La storia di un arciere – e della sua futura sposa/indovina e minorenne su una barca dedicata a Buddha. L’idea di un “matrimonio impossibile” secondo i riti che è l’eterna riproposta e sconfitta “arco vitale”.

Giovedì 1 marzo:
18.00: Nirvana (1997, 111’) di Gabriele Salvatores. Una visione italiana dei concetti buddisti, in un film che sposa la moda orientaleggiante giunta in Occidente.
20.00: Ferro 3 (2004, 90’) di Kim Ki Duk. La metafora della ricerca di un luogo dove l’animo possa vivere in pace, in una mescolanza di tematiche buddiste e di confronti con la modernità urbanistica e tecnologica e le sue tensioni.
22.00: Matrix (1999, 136’) di Andry e Larry Wachowsky. Una sorta di versione post-moderna e fantascientifica dell’ascesi e dell’esperienza spirituale del buddismo, tra mondi virtuali e trasmigrazioni di vario genere.

Venerdì 2 marzo:
18.00: L’arpa birmana (116’) – replica
20.00: Il Piccolo Buddha (1993, 165’) di Bernardo Bertolucci. La versione hollywoodiana della tradizionale ricerca del “Nuovo Lama” tra interpretazioni psicoanalitiche e mix di suggestioni cristiane
22.45: La samaritana (‘95’) – replica

Sabato 3 marzo:
10.30: Samsara – replica
16.00: Primavera, estate, autunno, inverno e ancora… primavera (103’) – replica
18.00: Ferro 3 ( 90’) – replica
20.00: Time – (2006 -97’) di Kim Ki Duk. Un intervento chirurgico modifica il volto dell’innamorata. Ne nascono equivoci e complicazioni, finché anche lui non decide di andare dal chirurgo. Una singolare variazione sul tema pirandelliano della “maschera ed il volto” in chiave buddista.
22.00: Il Piccolo Buddha (1993, 165’) – replica

Domenica 4 marzo:
10.30: Primavera, estate, autunno, inverno e ancora… primavera – (103) replica
15.30: Tavola rotonda – presentazione del I° Volume della Collana “Immagini e Religioni” – Il Buddismo nel cinema in Occidente. Relatori: Mauricio Yushin Marassi, monaco buddista, p. Luciano Mazzocchi, autore di una Lettura dei Vangeli in chiave buddista, Paolo Colombo del CEEP Centro Ecumenico delle ACLI, modera: Giulio Martini critico cinematografico. Invitata: Liliana Cavani autrice di Milarepa, un film coraggioso e originale che per primo (girato in Italia ed in particolare in Abruzzo nel 1973) racconta la storia umana e spirituale di una grande personalità del Buddismo.
18.00: Time (97’) – replica
20.00: Nirvana (111’) – replica
22.00: L’arco ( 90’) – replica

Cinema Gnomo Via Lanzone, 30/A (Vicolo Sant’Agostino) 20123 Milano – Tel. 02. 804125 Mezzi pubblici MM1, MM2, 94, 50, 58, 14, 2

Ingresso, valido per tutte le proiezioni della giornata: € 4,10, ridotto € 2,60
Tessera annuale obbligatoria: € 2,60
I possessori della tessera Milano Cinema hanno diritto a:
sconto 50% sull’acquisto dei biglietti al Teatro Franco Parenti
sconto 15% sui corsi annuali e del 5% sui seminari di Studio Laboratorio dell’Attore
vedi: www.studiolaboratoriodellattore.it
Per informazioni: Milano Cinema, Tel. 02 88462452 – 51 – 60
fax: 02 88462315
email: culturas.cinema@comune.milano.it

L’arte che “alluminar” chiamata è in Parisi

5859

Miniature di cemento, estese per centinaia di metri quadrati.
A realizzarle è stato l’ultimo degli artisti medievali, un frate cappuccino di nome Ugolino: Ugolino da Belluno. Le sue opere, come quelle dipinte sui codici del Tre-Quattrocento, uniscono esemplarità dei temi, devozione e audacia. È tutto un fiorire di decorazioni vegetali, animali irrequieti, simboli sacri, note gregoriane, e i misteri del cristianesimo come nessun altro aveva mai osato raffigurarli. Padre Ugolino ha negli occhi le basiliche romaniche, e intanto tiene Wittgenstein sul comodino.

Il suo nome, al secolo, era Silvio Alessandri; nato nel 1919, ci ha lasciati nel 2002. Ha lavorato con il bronzo, con il mosaico e con l’“affresco graffito”, una tecnica da lui inventata che consiste nello stendere su un muro vari strati di cemento colorato, e poi grattare le superfici fino a ottenere il disegno. La sua cifra stilistica, che lo rende riconoscibile dappertutto – da Centocelle a Granada – sono le “figure ombra”, cioè immagini sdoppiate in cui all’elemento in primo piano se ne associa uno, più scuro, che ne amplifica il significato.
Spesso si tratta di semplici effetti stroboscopici, come quando la figura ombra di un uccello in volo è lo stesso animale in posizione diversa, in modo da creare l’illusione del movimento. Altre volte emerge un significato spirituale: “dietro” un frate che predica c’è san Francesco; dietro il povero che chiede, c’è Gesù.
Ma soprattutto, questo gioco ottico viene applicato al Mistero per eccellenza, la morte e risurrezione del Cristo. A volte la prima fa da ombra alla seconda, altre volte il contrario. E sempre, sempre, sempre, da questo Crocifisso-Risorto si dipana un groviglio di spine, il tutto avvolto da una luce rossa.

Che cos’è? “Togliti i sandali, perché questo è terreno sacro”. È il roveto ardente, enigma in cui salta il normale rapporto tra significante e significato (“Perché il roveto non brucia?”). Così, più Ugolino si sforza di definire nei dettagli l’Incomprensibile, più esso fugge in lontananza. Più lo spettatore si lascia catturare da quei grotteschi crocifissi, da quei luminosi risorti, meno si accorge dell’esplosione muta e vermiglia che avvolge ogni cosa. Non a caso, nella parte alta degli affreschi compare più volte la scritta JHWH in caratteri ebraici, il Nome impronunciabile, oppure, altrettanto impronunciabile, il JHS cristiano.
Ancora più spesso, Ugolino decora intere pareti o archi con sequenze di note, del tipo usato per il canto gregoriano, ma… senza pentagramma. Pura effusione lirica.
Il limite è che pitture che sarebbero perfette su una pagina miniata, diventano un po’ oppressive su una parete enorme. Per questo, più delle fin troppo squillanti absidi ammirate dai Papi, da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II, si lasciano gustare alcuni dettagli defilati. Come gli uccelli, degni di Hokusai, affrescati nella chiesa di Santa Maria della Marina a San Benedetto del Tronto.
Un capolavoro è la cappella dell’eucaristia della chiesa di San Francesco a Sassari (nella foto). Qui frate Ugolino, con genialità dadaista, ha abbinato un sepolcro paleocristiano in marmo a uno scuro tabernacolo barocco, poi sui muri ha dipinto tralci di vite, uccelli e un cervo, in bianco, nero, grigio e varie tonalità di terra e ocra.
E Lui, Lui dov’è? Da nessuna parte, quindi dappertutto.

dr
5856

I l passato contiene il futuro? Nei sogni, negli eccessi e nell’insofferenza del ’68, in che misura si possono trovare le tracce di quello che molti di noi sono ora? Nella pagina Assaggi di libri abbiamo pubblicato Lo zen e il ’68


On White II” (Kandinsky 1923)
sorgente Wikipedia, linkata

La protezione del diritto di autore è cosa sana e sacrosanta. Naturalmente finché resta protezione dell’autore e non diventa balzello di una lobby multimiliardaria, perché allora è meno sana e meno sacrosanta.In ogni caso questo principio dovrebbe tenere conto di ciò che è cultura, formazione, patrimonio dell’umanità. Dovremmo veramente pagare per poter mostrare a degli alunni un’opera di Wassily Kandinsky? Essendo morto da 63 anni in teoria dovremmo pagare ai suoi eredi una quota ogni volta che mostriamo in pubblico le sue opere. Per poco ancora, nel 2014 saranno passati i fatidici 70 anni oltre i quali non dovremo più niente.

Sembra una situazione assurda ? A me pare di si. Ne parla Pino Nicotri su l’Espresso, intervistando Enrico Galavotti, 53 anni, professore di italiano, storia e geografia in una scuola media in provincia di Forlì-Cesena. Conosciuto in rete col nickname Galarico, autore del sito homolaicus.com, molto quotato in Google per i suoi materiali didattici e culturali, si è visto recapitare una consistente richiesta di pagamento dalla SIAE per l’uso di queste opere, pur nell’ambito didattico senza alcuno scopo di lucro.

Qui potete firmare una petizione per chiedere l’abolizione del copyright su formazione, insegnamento e cultura senza fini di lucro.

pierinux

da: http://www.greenpeace.org/

Roma, Italia — Siccità, alluvioni, uragani, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento dei mari: è allarme rosso sul clima. Il quarto rapporto dell’ Ipcc – il panel di scienziati che studia il cambiamento climatico – afferma che, entro il 2100, le temperature potranno aumentare anche di 6,4 gradi centigradi.

Deserto, clima, australia

Il surriscaldamento globale non è più – da tempo – uno scenario da fantascienza, ma un’ingombrante realtà. Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. Il sistema finanziario è in allarme. Le assicurazioni segnalano un aumento dei danni legati ai fenomeni climatici estremi: dai 4 miliardi / anno degli anni ottanta si è passati ai 40 miliardi degli anni novanta, con un picco di 225 miliardi nel 2005.

Epistemologia del processo cognitivo alla luce della cultura indiana ed estremo orientale
Sabato 3 Febbraio 2007 Ore: 9.30 Aula Y4 Facoltà di Ingegneria, Università di Lecce

5821

Le radici del pensiero: diversità fuori dai contenuti. L’India, pianeta senza tempo dove storia e cronologia contano meno del mito. Sicurezza della verità storica, debolezza dell’anima. La via media: quando il mezzo si trova agli estremi. L’invenzione dello zero e il valore del vuoto: 2000 anni di vantaggio sull’Occidente. Dalla scienza come religione alla scienza come metodo: l’incontro possibile. Capire afferrare. Comprendere condividere. La capacità di “non afferrare” e il potere della realtà.

Il Seminario, organizzato nell’ambito del Corso in Ingegneria Rinascimentale, è aperto a tutti gli interessati.

« Pagina precedentePagina successiva »