Poesie


1999
La poesia è un’amante capricciosa.

Ho atteso più volte alla sua porta

Mentre lei non mi faceva entrare.

Poi in un attimo, un giorno

Ti sorprende

Ed hai il suo corpo fra le tue mani

Un lampo!

E ti ritrovi un istante dopo

Ad arrancare un verso.

La poesia ha un difetto

Non te ne puoi liberare

Un’amante almeno, la puoi uccidere!

Ora è meglio che torni allo Zuimonki

sc
Il Dharma di Nansen che non è stato mai predicato
Nansen andò dal Maestro Hyakujo Nehan.
Hyakujo gli chiese:
“C’è qualche Dharma che i saggi del passato
non hanno predicato mai alla gente? ”
Disse Nansen,
“Certamente.”
Hyakujo chiese,
“Qual’è questo Dharma che non è stato predicato mai alle persone? ”
Nansen disse:
“Questa non è mente, questo non è Buddha,
questa non è cosa.”
Disse Hyakujo,
“Così hai predicato”
Disse Nansen,
“Così è per me. Com’è per te, Maestro? ”
Disse Hyakujo,
“Io non sono un uomo di grande saggezza.
Come posso sapere se c’è un Dharma che è stato predicato o no? ”
Disse Nansen,
“Non capisco.”
Disse Hyakujo,
“Ho già predicato a te pienamente”.
(Biyan-lu/Hekiganroku/Raccolta della roccia blu. Caso 28)
*************

Nansen si conta i denti,
Hyakujo è un vecchio sdentato.
Nansen, “masticabrodo”
(Commento e trad. a cura di SC)
23 Giugno
TO A CHILD DANCING IN THE WIND
(William Butler Yeats – da “Responsibilities”, 1914)
Dance there upon the shore;
What need have you to care
For wind or water's roar?
And tumble out your hair
That the salt drops have wet;
Being young you have not known
The fool's triumph, nor yet
Love lost as soon as won,
Nor the best labourer dead
And all the sheaves to bind.
What need have you to dread
The monstrous crying of wind!
A una bambina che danza nel vento
(Versione di Angelo Branduardi da “Branduardi canta Yeats”, 1985)
Ora danza là, danza sulla sabbia;
e non ti curare del vento,
non ti curare se fa rumore il mare,
che bisogno c'è?
Ora danza là, asciuga i tuoi capelli,
gocce di sale li hanno bagnati;
tu sei così giovane e ancora non conosci,
ora danza là.
Tu il trionfo dello sciocco non sai,
o la perdita dell'amore appena nato,
né perché mai il migliore se ne va
e lascia il grano da legare.
Ora danza là, danza sulla sabbia,
tu non ti curare del vento;
non devi temere se ora vuol gridare,
che bisogno c'è?
2002
Il broccato
E se il più fine broccato fosse solo l’ombra,
sarebbe meno della carta straccia.
C’è una porta da attraversare.
C’è chi ottiene l’illuminazione con un solo colpo di
bastone
altri nemmeno con tutto l’oro del mondo.
Chi vede il grande tesoro della luna
Per lui nemmeno gli scrigni di un imperatore
potranno eguagliarne lo splendore.
Se tenti di disegnarla sulla carta più pregiata
Non ne rendi minimamente l’idea
Chi invece non ha mai visto la luna
Adorerà quell’immagine come un segno divino.

La porta più finemente lavorata chiude la vista del
cielo.
SC
Kannon

Come un seme che cade fuori dall’orto

6043

Se troverà le condizioni minime germoglierà
E non potrà che germogliare ciò che è
Non avrà le cure dell’ortolano
Non sarà “riconosciuto”
Non avrà un nome
Non sarà colto per farne pietanza
Ma anch’esso canterà la verità.

Non farò voti, non scioglierò voti

6045

Come l’albero non fa il voto di fare ombra
Come chi cerca il cuscino nella notte
Così con ogni mio respiro risveglierò ogni essere
Come non potrebbe essere altrimenti?

01.03. 07
h. 6.26

sc

Ungan, mani e occhi
Hekiganroku – Caso 89: Ungan’s “Hands and Eyes”

Ungan chiese a Dogo,
” Per che cosa usa così molte mani ed occhi il Bodhisattva della Grande Misericordia? ”
Dogo rispose,
“È come una persona nel mezzo della notte che cerca a tentoni con la mano dietro la testa il suo guanciale.”

4688

Disse Ungan,
“Ho capito.”
Disse Dogo,
“Come lo hai capito? ”
Disse Ungan,
“Tutto il corpo è mani ed occhi.”
Disse Dogo,
“Lo hai detto molto bene. Ma lo hai espresso solamente per otto-decimi.”
Disse Ungan,
“Come lo diresti, Vecchio Fratello? ”
Disse Dogo, “Il corpo intero è mani ed occhi.”

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Sei salito in auto con una smorfia di dolore, eravamo andati alla discarica. Al ritorno sei sceso, hai preso il bidone vuoto dell’immondizia.
Un Buddha dolorante col bidone.

L’anno del cinghiale, 3 Genn. h. 13,21
sc

Questo posto non so cosa sia

1823

Questo posto non so cosa sia
Ora che è morto ogni ricordo
Le stesse parole si rivelano nuove
Ora tediose, ora elevate, ora stupide e altro ancora
Questo posto non so cosa sia
Non manca più nulla
Non c’è nostalgia
È già tutto perfetto, completo
Sconosciuto.
Tutto presente.

E io dove sono?

SC

17 Dic. 2006 h. 22,26

Le Quattro porte di Joshu

1999

Dalla porta orientale
Vedi un deserto.
Da quella d’Occidente
Un campo di grano.
A nord
Montagne affilate, immote.
A sud
Il fondo sconfinato del mare.
Chi può dire dov’è Joshu?
In questo cortile
Solo galline ignare.

(Da Blue Cliff by Richard von Sturmer. Libera traduzione di SC)

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