Tanto tempo fa, in quel di Monza, Massimo e Giovanna, due baldi e (allora) giovani zazenisti ebbero la splendida idea di tradurre in italiano una piccola opera, dal titolo Lo zen di Dogen come religione, scritta da Kosho Uchiyama, abate di Antaiji sino al 1975, quando il monastero era ancora situato alla periferia di Kyoto.

Erano tempi, quelli della traduzione, in cui il PC era ancora un oggetto quasi misterioso, posseduto solo dai precursori. Così il testo nacque su carta e tale rimase per molto tempo. Sino a quando Marta, nomen omen, lo copiò nel suo PC rendendolo così facilmente accessibile per correzioni e aggiornamenti. Si rendeva necessaria una copertina e, naturalmente, fu il Doc a prestare la sua matita mentre Ahr trasformò il tratto di quella matita in segni digitali, componendo l’insieme della copertina. Intanto Jf correggeva le parole giapponesi aggiungendo gli ideogrammi, Marta rifiniva il testo, controllava e ritraduceva d’accapo le note… e mym, come sempre, rompeva le … Cioè: coordinava il lavoro con grande pignoleria.
Un lavoro che siamo lieti di offrirvi in un agile e-book in formato pdf, in attesa che il nostro immensurabile webmaster, entro la fine del mese di tetlicatepec ce lo trasformi in formato e-pub.
Il testo originale nacque nel 1977, due anni dopo che Uchiyama aveva lasciato a Koho Watanabe la guida di Antaiji, proprio mentre il monastero rinasceva sulle montagne dove si trova tuttora, seppur molto cambiato.
Non ostante siano trascorsi quasi 40anni dalla sua composizione, il testo rimane attuale, evidenziando così la sua valenza religiosa.
In formato pdf:

Grazie a Max ora anche informato e-pub: