Sab, 16 Feb 2008
Contrariamente alle nostre abitudini e convinzioni, pubblichiamo un video nel quale un tema delicato, importante viene trattato, anche, con un linguaggio volgare, esplicito, provocatorio. Ci scusiamo anticipatamente per questo eccesso, consigliamo il pubblico di non guardarlo per non rimanere offesi da certe espressioni. Tuttavia il tema delle indicazioni alle persone da parte della chiesa, delle chiese a proposito di ciò che è lecito o illecito, buono o cattivo nella loro vita personale, privata, è attinente al senso per cui esiste questo blog per cui ci sentiamo quasi in dovere di pubblicarlo.
Nel caso, potete postare le vostre proteste come commenti, potremmo anche decidere di eliminare questo video dal blog della Stella. Ma, in quel caso, ciò avverrebbe in seguito ad una riflessione e non in un impeto di autocensura.
5 Commenti a “La chiesa, i gamberi e l’omosessualità”
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16 Febbraio 2008 alle 11:01 pm
Ho avuto poco tempo fa il dubbio che mio figlio fosse omosessuale da una sua affermazione sul suo sito, rivelatasi poi una spacconata. Quello che ho provato in quel momento ve lo assicuro non è stato bello lo ammetto. Da parte mia ho provato cosa vuol dire amare fuori dai canoni…
Non posso e non voglio dire altro.
17 Febbraio 2008 alle 10:48 am
“…ho provato cosa vuol dire amare fuori dai canoni…”
Roccia ha toccato il cuore del problema. Stavo per commentare, ma dopo aver letto questa frase qualsiasi cosa avessi detto mi sarebbe apparso superfluo.
17 Febbraio 2008 alle 11:32 am
roccia sa essere “lapidario” 😉
17 Febbraio 2008 alle 11:58 am
Ringrazio per i commenti, e aggiungo un piccolo chiarimento. L’idea di base che ho colto in quel video nasce forse dalle mie convinzioni, secondo le quali le chiese si dovrebbero rivolgere ai loro fedeli anche quando esprimono principi generali. Chiedere a tutti di obbedire a principi che discendono da un credo non condiviso è una forma di totalitarismo antireligioso. Sin qui le mie opinioni. Il video però è apparentemente di “grana” più grezza: pare intervenire sulla coerenza e la corretta applicazione giudicate dal di dentro della comunità religiosa (i due ragazzi partecipano alla funzione religiosa quindi sono legittimi destinatari del messaggio del pastore) evidenziando una sorta di malafede del predicatore. Ma, e questo è il punto che rischia di essere il più debole riguardo alle motivazioni che mi hanno spinto a pubblicarlo, il tutto si risolve con uno sberleffo, una scelta umoristica e per questo (a mio parere) liberatoria, a maggior ragione anche per chi non si sente parte di quella comunità. Un umorismo che richiama l’ironia legata alla supplica alla madonna di Lourdes del post precedente. Grazie
17 Febbraio 2008 alle 12:44 pm
Il video pubblicato non è un documento-denuncia ma una ‘fiction’: ragioniamo su una illazione. Per dare corpo alla cosa bisognerebbe avere ‘pretesti’ di vita reale, (un discorso di un qualunque Baget Bozzo sull’argomento o una notizia di cronaca…): sono convinto che la realtà superi spesso la fiction, ma non ho sottomano prove da produrre.
Il nostro interesse – dato il pretesto fornito – mi pare possa essere soprattutto quello di interrogarci su come leggiamo o pensiamo vada letto il tema omosessualità (o analogo) da una angolatura ‘religiosa’ o di persona della Via. Così come ci ha proposto Roccia, con un brivido davvero eloquente.
Ma così il discorso si sposta; dai guasti che produce un certo dogmatismo protervo ed ignorante, tipico di molti uomini (anche) di Chiesa, ad una riflessione profonda sulla natura umana e sui suoi perchè e percome.
Effettivamente il video pare quasi ‘liberatorio’, appunto perchè è fiction. Nella vita reale è (quasi) sempre tragedia.