Mar, 31 Dic 2013
Buon anno dalla Stella, con il nuovo Buddazot
Buddazotbhairava
Buddazot il “tremendo”: nella ruota del criceto
Buddazot il “tremendo”: nella ruota del criceto
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32 Commenti a “Buon anno!”
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1 Gennaio 2014 alle 9:38 am
Passano gli anni, ma una certezza resta: Buddhazot!
RI-AUGURI a Doc e a tutta la combriccola!
h
1 Gennaio 2014 alle 9:57 am
Grazie, altrettanto.
Ieri sera hai fatto … presto? 🙂
Comunque Bz, a differenza di Deborah, non ha l’acca!
E ci tiene, tze!
1 Gennaio 2014 alle 6:29 pm
Grazie a Doc, a Mym e a tutti gli amici di tastiera per la compagnia. Buon Anno!
Ps. Piccolo quesito iniziale: se buddazot non ha la acca, mentre bhairava ce l’ha, è perché il budda di buddazot non è il buddha di buddha?
1 Gennaio 2014 alle 6:35 pm
Ma noooo, è che bhairava qui… se la tira da strano. In realtà, sotto sotto, non ci ha l’acca nemmeno lui. Ma è un tipo moooolto inc… iracondo, insomma, per cui lo prendiamo come viene. Anche con l’acca.
1 Gennaio 2014 alle 6:36 pm
La h ce l’ho messa perché tutte le persone importanti ce l’hanno 😉
Ma dovendo scegliere, allora scelgo Deborah.
1 Gennaio 2014 alle 6:47 pm
Davvero, le crisi, le persone, la stella non esistono. (Ma per ciò stesso) si dice che esistono le crisi, le persone. la stella. Quindi… buon anno
1 Gennaio 2014 alle 6:51 pm
Ciao Roberto, bentornato.
Eeeeh il Genjokoan, quelli sì che erano tempi!
PS: se vendete Messi vi tolgo il saluto!
1 Gennaio 2014 alle 6:54 pm
@5: bella forza, con Deborah non c’è partita… 😎
1 Gennaio 2014 alle 7:49 pm
Mi piace black bhairava, mi piace Deborah la rossa… direi che iniziamo bene.
Il criceto nella ruota.
1 Gennaio 2014 alle 8:00 pm
Non vale! Il “ritorno all’osteria”, con annessi e deboreh connesse, solo alla fine.
Dopo il decimo quadro.
Ma solo se sei stato mooolto bravo.
Altrimenti i preti checcistannaffà? 🙁
1 Gennaio 2014 alle 8:22 pm
Non vale! Se è alla fine, chisselogode il bendiddio? I preti? Aemu sa deitu (“abbiamo già dato” tipica espressione ligure con cui si usa liquidare il questuante di turno alla porta, prima di richiuderla con mano ferma)
2 Gennaio 2014 alle 11:52 am
Eh, il bendiddio, costa caro comunque: anche solo per passarci in mezzo senza “bagnarsi” troppo, c’è da rimetterci la vita.
E, si sa, a non tutti piace.
Lo strano però è che, i più, proprio per questo scelgono quasi con accanimento di “bagnarsi”, con tutti i malanni del caso, e la vita… by by comunque.
La ruota del criceto: nu ghè moddu de sciurtìne*, si direbbe.
*Non vi è modo di uscirne (nella nobile lingua dei liguri).
2 Gennaio 2014 alle 6:37 pm
La connessione al sito va e viene…
Mi informano dagli Alti Comandi che da mezzodì siamo bersaglio di un attacco massiccio di hacker.
2 Gennaio 2014 alle 7:08 pm
La prevalenza del criceto…
Molti nemici molto onore, diceva il Fesso di turno. Non han proprio niente da fare gli hacker se se la prendono con la turris eburnea della stella mattutina.
2 Gennaio 2014 alle 7:30 pm
non per sminuire l’importanza della stella, ma l’obiettivo dell’attacco era un altro sito vicino di casa. ora mi pare rientrato tutto nella normalità.
20 Gennaio 2014 alle 4:59 pm
Non per sminuire l’importanza della stella, ma… ”È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un occidentale entri nel regno orientale”
Se il fondamento è X, (cfr. Etica buddista, p. 91. ed. Stella del Mattino 2013) significa che abbiamo percorso con onore la via che conduce alla saggezza.
Chi odia Dio nella massima purezza ama gli dèi. Il teologo maledetto inaugura l’epoca della grande valutazione. Valuta anche Dio contro l’ingenuità di trovarlo inesistente: «Mi sembra duro pensare che il rumore del vento tra le foglie non sia un oracolo» scriveva Simone Weil.
La divinità del fiume, dell’albero e dell’uccello mi restituiscono il principio divino che emana dalla materia. Un senso “laico” del sacro.
PS: dagli Alti Comandi mi dicono che siamo in campagna elettorale. La novità è che il tema sui giovani è stato già svolto. Aemu sa deitu.
20 Gennaio 2014 alle 5:00 pm
Il problema globale di oggi non è più quello religioso alla maniera di Nāgārjuna o Dōgen zenji… e dei bei tempi che furono: lame e sangue perbacco! – “vivere o morire”- . Il problema di oggi è quello del nichilismo, che stringe come in una morsa la nostre vita. Questo problema travaglia la nostra civiltà sia sul piano teorico che su quello pratico, ma sembra aver acquistato tutta la sua forza, tutto il suo veleno, solo nel nostro tempo. È un fatto che se non l’umanità, almeno la vecchia Europa, in tante cose guida dell’umanità, è paralizzata o per lo meno ne ha tutta l’aria. I valori del cristianesimo, dopo aver guidato la bimillenaria marcia regolare, tutt’altro che trionfale, dell’umanità occidentale, marciscono in questa crisi. Che tali valori siano definitivamente tramontati o solo oscurati dalle nubi presente, è un fatto che siamo fermi e senza più guida.
NB: questa storia che i geni della finanza sono miliardari e quelli religiosi no deve finire.
20 Gennaio 2014 alle 5:02 pm
Un tempo per imparare a scrivere un ideogramma ci si impiegavano anni. Oggi abbiamo #instantbook a misura di #trendtopic.
«Una conflagrazione storica ridurrà l’Occidente in frammenti. Questa non è una sciocca profezia, ma un attendibile previsione». (25 ottobre 2002)
Si capisce che per entrare nel regno orientale bisogna passare per queste porte. È normale che un fabbricante di chiavi e guida dell’umanità per meno di $30000 all’anno non si alza dal letto.
Dormo sereno cullato dal Nirvana occidentale. Il Dragone trionferà.
22 Gennaio 2014 alle 7:08 pm
Bè, il cristianesimo è perfettamente funzionale all’imperialismo globalizzante e all’imperialismo monetario (che poi coincidono), è come un “utile idiota”, nella migliore delle ipotesi. Personalmente, considero il vaticano pericolosissimo, sono troppo librodipendenti o veritàdipendenti (la loro, ovviamente), e la loro verità libresca sta andando a capofitto verso la realizzazione piena del loro libro che si chiama Apocalisse.
22 Gennaio 2014 alle 8:51 pm
Ciao Hsmx, ciao Nello, scusate se vi ho lasciati “soli”.
@16: ti piace questa cosa del fondamento, eh! Se vuoi ti metto in contatto col teologo crucco per una bella rimpatriata… 😉
@17: religione e miliardi sono come il diavolo e l’acqua santa. Nell’ordine. 😯
Comincio a dirlo a te: valori del cristianesimo… mica ti confondi con quelli di don coso, come si chiama quello che comandava le finanze vaticane e l’hanno arrestato?
@18: Il dragone trionferà, concordo.
@19: Come dicevo prima, valori cristiani sono amore povertà fratellanza giustizia solidarietà (nel senso di intervenire in solido quando serve). Che poi siano secoli che si chiamino cristiani i valori dei ladroni è vero, ma questo non fa più “valori” quelle robe lì da miserabili. La librodipendenza, imho, dipende dal fatto che hanno di fatto un solo libro. Non per dire, ma l’Avatamsakasutra da solo (come quantità, veh!) fa più che tutto il vecchio ed il nuovo testamento. Difficile essere librodipendente con un canone di più di 20.000 testi.
29 Gennaio 2014 alle 12:38 pm
“Qualcuno chiese: ‘Quando non si porta in sè nessuna cosa, com’è?’
Joshu rispose: ‘Mettila giù’.”
Animiamo un pò il dibattito partendo anche da cose semplici…
29 Gennaio 2014 alle 12:45 pm
Sei speciale: spari un koan (e senza contesto!) e poi inviti a partire dalle cose semplici.
Potrei risponderti: il dibattito? Mettilo giù.
Invece: in questo periodo sto preparando un nuovo corso per l’Uniurb. Il corso inizia fra 19 giorni. In due mesi ho preparato circa metà delle lezioni.
Insomma: il dibattito? Noooo, il dibattito noooo!
29 Gennaio 2014 alle 6:25 pm
@ 21 Bè, lasciando il nostro curatore al suo impegnativo compito, vorrei chiederti: come mai hai associato quel koan alle cose semplici intese, presumo, come cose basilari, relative al fondamento?
1 Febbraio 2014 alle 11:41 am
@22, il “contesto” è sempre, è oltre…
@23, si spiega da sè, e non da me.
Marta non si fa impressionare e indaga…ti lascio nel tuo legittimo dubbio e simpatizzo con la tua domanda. Un bacione.
3 Febbraio 2014 alle 7:05 pm
Caro Nello, ad “ammazzare” il dibattito sei più bravo di me! 😉
Oggi, a proposito dello stato delle cose nel mondo/Italia, dicevo a persona di saggezza che occorre molto senso dell’umorismo. Mi ha risposto: “il senso dell’umorismo lo devono avere le vittime. I “carnefici” sono serissimi”.
A pensarci, non può che essere che così.
4 Febbraio 2014 alle 4:42 pm
Non essendo, come sa chi mi frequenta, persona di saggezza, mi permetto di aggiungere, a mo’ di corollario, che non sarebbe male se i carnefici anche avessero molto senso dell’umorismo: ciò impedirebbe loro, de facto, di fare i carnefici, e non ci sarebbero più vittime (almeno quelle dei carnefici). Ma, ahimè, essendo carnefici, son privi di senso dell’umorismo. Non se ne esce…
4 Febbraio 2014 alle 7:10 pm
La considerazione che mi è sorta leggendo quella frase è che l’umorismo non può che essere autoironico: anche noi siamo tra ciò di cui si ride, altrimenti irridiamo. E siamo tra i carnefici.
6 Febbraio 2014 alle 11:50 pm
e il dramma è che non è un modo di dire..del primo, secondo o terzo livello, a seconda delle condizioni che ci hanno portato fin qua, ci siam dentro un po’ tutti, più o meno consapevolmente, più o meno spesso..
a volte lo siamo anche nei nostri stessi confronti…
la via dell’ umorismo, dell’ autoironia è una bella via, ma c’è la possibilità di apprendere quel particolar modo di vedere la vita, di far nascere dentro di sè quel ‘quid’ che permette di ‘sgonfiarsi’, di non prendersi troppo sul serio?
7 Febbraio 2014 alle 6:02 pm
Penso che solo una parte della capacità autoironica si possa apprendere, per esempio ne parlo qui ed è una parte rilevante, qualitativa direi. Un’altra parte, a mio vedere, è legata al carattere ed è forse impossibile apprenderla. Grazie al cielo, però, quest’ultima dose di capacità autoironica più che qualitativa è quantitativa. Sono vecchiotto per cui faccio esempi vecchiotti: anche Gino Cervi aveva capacità autoironiche ma, rispetto al principe De Curtis, Cervi era una lapide.
7 Febbraio 2014 alle 7:00 pm
Come al solito ..grazie!
13 Febbraio 2014 alle 11:55 am
@25 Ho solo spostato il piano di dialogo.
Cosa che faccio ancora ma tutto è connesso…
Io amo la Svizzera (ho avuto una morosa svizzera) che ho frequentato regolarmente per qualche anno.
In Svizzera, le decisioni che riguardano la collettività svizzera le decidono le libere popolazioni dei Cantoni.
Non ci sono demiurghi a Berna che decidono per tutti, ma tutti si esprimono riguardo qualsiasi cosa appunto che riguarda tutti.
Questo si può anche definire embrione di libertà. LO trovo molto equilibrato e considero le comunità svizzere le più evolute del pianeta.
Perchè non li copiamo??? Quella forma di stato funziona. La nostra è fallita da sempre, dalla sua fondazione artificiale e violenta.
Se sei incatenato e non individui le catene che ti imprigionano o peggio le accetti, è inutile lamentarsi.
La libertà non è gratis.
Ciao
14 Febbraio 2014 alle 6:23 pm
La libertà non è gratis, concordo. Il fatto di essere nati nell’era post bellica ce lo ha fatto dimenticare.
Proponi il governo locale, con un coordinamento centralizzato… Potrebbe anche funzionare, in teoria. In pratica temo di no, almeno in Italì. Da noi ciò che non funzia non è un modello di governo. Siamo noi.
Avevamo persino un presidente del consiglio zen… 😯