AA.VV., Il Papa chiede perdono, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2000.
Un testo di coraggio e che invita a saperne di più.
Vengono riportati vari passi di discorsi fatti da Giovanni Paolo II

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durante il suo pontificato. Elemento centrale di questi discorsi è il perdono, che la Chiesa chiede e concede. Una forte opera di purificazione della memoria di un istituzione di cui Giovanni Paolo II fu a capo e di questa responsabilità sentì profondamente il peso.

Riflette sul passato, riconosce gli errori ed orrori compiuti dalla Chiesa e il riconoscerli è senza dubbio un’opera ammirevole e coerente con il messaggio Cristiano.

Sono citati gli errori fatti nei confronti della scienza, come il caso Galileo; i massacri compiuti contro gli indios; il “razzismo” nei confronti della donna; i torti nei confronti degli Ebrei. Tutti argomenti ancora oggi aperti sui quali si deve far luce; ecco perché riteniamo un pregio di questo testo l’invito che ne scaturisce a saperne di più su ciò che viene scritto.

La prima parte del testo riporta i vari discorsi del Papa: la forma è frammentaria e poco scorrevole, la divisione per argomenti lo rende schematico, ma la struttura resta a compartimenti stagni. Di maggiore interesse scientifico la seconda parte, dove si fanno delle brevi schede di approfondimento sui vari temi toccati come l’inquisizione, Galileo, ecc. Restano solo degli accenni, come giusto che sia in un simile testo, ma danno un breve quadro di ciò che si sta dicendo.

L’auspicio è che un simile atteggiamento di umiltà ed eucumenismo diventi un elemento centrale della Chiesa, anche dopo Giovanni Paolo II, che tra le varie cose positive fatte durante il pontificato, ha posto il perdono sotto una nuova luce, una luce più viva.

(A cura di Gennaro Iorio)