Ven, 13 Lug 2007
AA.VV., Il Papa chiede perdono, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2000.
Un testo di coraggio e che invita a saperne di più.
Vengono riportati vari passi di discorsi fatti da Giovanni Paolo II
durante il suo pontificato. Elemento centrale di questi discorsi è il perdono, che la Chiesa chiede e concede. Una forte opera di purificazione della memoria di un istituzione di cui Giovanni Paolo II fu a capo e di questa responsabilità sentì profondamente il peso.
Riflette sul passato, riconosce gli errori ed orrori compiuti dalla Chiesa e il riconoscerli è senza dubbio un’opera ammirevole e coerente con il messaggio Cristiano.
Sono citati gli errori fatti nei confronti della scienza, come il caso Galileo; i massacri compiuti contro gli indios; il “razzismo” nei confronti della donna; i torti nei confronti degli Ebrei. Tutti argomenti ancora oggi aperti sui quali si deve far luce; ecco perché riteniamo un pregio di questo testo l’invito che ne scaturisce a saperne di più su ciò che viene scritto.
La prima parte del testo riporta i vari discorsi del Papa: la forma è frammentaria e poco scorrevole, la divisione per argomenti lo rende schematico, ma la struttura resta a compartimenti stagni. Di maggiore interesse scientifico la seconda parte, dove si fanno delle brevi schede di approfondimento sui vari temi toccati come l’inquisizione, Galileo, ecc. Restano solo degli accenni, come giusto che sia in un simile testo, ma danno un breve quadro di ciò che si sta dicendo.
L’auspicio è che un simile atteggiamento di umiltà ed eucumenismo diventi un elemento centrale della Chiesa, anche dopo Giovanni Paolo II, che tra le varie cose positive fatte durante il pontificato, ha posto il perdono sotto una nuova luce, una luce più viva.
(A cura di Gennaro Iorio)
2 Commenti a “Il Papa chiede perdono”
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18 Luglio 2007 alle 7:27 pm
Salve, sono Gennaro Iorio.
Ho letto il suo commento al ”Il papa chiede perdono”.
La ringrazio di aver letto la mia scheda e di aver trovato il
tempo di fare un commento.
Tuttavia non ho capito bene cosa volesse dire.
Vorrei solo precisare un punto: quello non è un articolo, ma una scheda di commento ad un libro da me letto.
Se avessi scritto un articolo, avrei dovuto precisare tanti punti
che in quella scheda sono omessi.
Penso alla complessità della figura di Giovanni Paolo II.
Davvero grazie per il commento e spero che lei possa commentare, là dove sono interessanti per lei, anche le altre schede che verranno.
Un saluto.
G. Iorio.
18 Luglio 2007 alle 7:32 pm
Caro Iorio,
grazie per la precisazione sul post.
Le perplessità a cui mi riferivo sono quelle espresse dal teologo Kung e che erano riportate nel link che ho citato. Non sono un vaticanista esperto, ma da semplice osservatore laico non mi sembrano considerazioni peregrine e, a un anno dalla sua dipartita, inducono a riflettere in modo più distaccato e obiettivo sulle scelte istituzionali operate da quel, comunque grande, papa.
Ma ripeto, non me ne intendo più di tanto. Rimasi però molto sorpreso quando un mio caro amico mi riferì che il prete della sua parrocchia gli confidava in privato che papa Wojytila era “una disgrazia per la chiesa perché ultraconservatore, assolutista” e aggiungeva “quanta superbia, quanta mancanza di carità e di rispetto per i preti!”. Io invece ne ero affascinato e avevo tutta un’altra immagine di lui…
Saluti
Al