h, già Dhr, ci invia un’altra recensione delle sue. Garbato come sempre, questa volta la sottigliezza del testo in esame tracima nel suo commento creando un contatto profondo tra la parte orientale e la parte occidentale dell’animo umano. Parlando di Lui, secondo

Gregorio, h chiosa con: “il suo Dio è così trascendente che la Sua onnipresenza sfiora la onni-assenza”. Chiunque sia interessato al dialogo interreligioso, a mio modesto avviso, dovrebbe passare da queste parti. Nelle parole di h, poi, sullo stesso Argomento, compare “Quello”. E mi par di sentire il coretto dei cinesi Chan del IX secolo: “io l’avevo detto, io l’avevo detto…” solo perché qua e là nei loro dialoghi si interrogano su 其, Quello, che loro chiamano Qí.
Gregorio di Nissa, Omelie sulle Beatitudini, con testo greco a fronte, a c. di Chiara Somenzi (coll. Letture cristiane del primo millennio, 47), Paoline, Milano 2011, pagg. 402, euro 36