Nella tradizione buddista, in Cina e poi in Giappone per cui a seguire l’Occidente orecchiante al Sol Levante, s’usa dire che “ogni giorno è un buon giorno”. Di vaga ispirazione daoista, la frase è, a volte, usata come saggio insegnamento da ammansire a chi enumera le sue difficoltà nel vivere da parte di chi -invece- vuol così mostrare di aver trasformato “le difficoltà in opportunità”. Come

s’usa dire oggi nel mondo degli squali di finanza. Il fatto è che il dito in questo caso -se è un dito buddista- non mostra certo come incassare anche quando tutti perdono. Ma come star bene anche stando male. Insomma, non è vero che “ogni giorno è un buon giorno”, piuttosto ogni giorno è un mare di guai: anche quando pare non succeda nulla “quel giorno” ci avvicina di 86400 secondi alla morte. Se questo non è chiaro rischiamo di augustiarci perché, NON OSTANTE la nostra splendida pratica la vita pare sempre più difficile. Ogni giorno è un giorno speciale, praticamente unico. Ma è così sempre, per cui: nulla di speciale.
*Per “l’immagine zen” ringraziamo http://www.manifatturadisigna-shop.it/

O(n)dina di maggio

Amico mio
nascere a maggio
non chiede forse
maggiore coraggio
di quanto serve
a venire al mondo
ognaltro mese del girotondo.
Dove piuttosto il faut du courage
è nel diuturno vivre comme un sage,
è nel procedere appresso alla via…
Que no te falta la valentia
la mano aperta e la mente salda
è una fiducia che il tempo rinsalda.
Per cui non resta all’amico un po’ antico,
nel genetliaco lento ed aprico,
che formulare l’augurio sincero
di vento terso, costante, leggero
piena la vela, placida l’onda
con la salute che sovrabbonda.
JF