Mer, 21 Ott 2009
Molti di voi conosceranno padre Zanotelli e saranno abituati alle sue denunce senza peli sulla lingua e a proposito degli argomenti più spinosi. In questo video il padre comboniano parla dei rifiuti tossici scaricati dagli italiani prima in Somalia durante il periodo del dittatore Barre, poi in mare, nel Mediterraneo ed infine dei progetti riguardanti gli inceneritori in Campania. Il quadro che se ne trae mi richiama solo una parola: impressionante.
Conferme e integrazioni su quanto denunciato da don Zanotelli le potete trovare in vari documenti on line. Per esempio qui trovate tre video RAI sull’argomento, qui invece un articolo relativo ai motivi per cui Ilaria Alpi sarebbe stata uccisa.
Che cosa c’entra tutto ciò con il buddismo? E con lo zen? Il male che ci fa chi ci avvelena arricchendosi lo devo accettare senza fiatare, magari ringraziando per l’occasione di pratica profonda, del lasciar andare, che mi sta fornendo?
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4 Commenti a “Impressionante”
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22 Ottobre 2009 alle 5:38 pm
Riemerge il male, dunque, non un male individuale ma un male che coinvolge la Terra con tutto ciò che comprende. Difficile dire, a mio parere, se la colpa sia solo di coloro che compiono l’atto finale, mi viene da pensare che siamo coinvolti un po’ tutti, perchè queste azioni sono possibili per il tipo di società in cui siamo inseriti ( cosa banale e risaputa se vogliamo, ma che dovrebbe metterci di fronte alle nostre responsabilità, non fosse altro per come “fruiamo” i beni costruti anche con ciò che poi diventa rifiuto tossico). Quanto e come sia possibile evitare questa fruizione, non lo so, già il mezzo che sto usando in questo momento, mi sembra, è di “difficile” riciclaggio.
Probabilmente c’è un modo per trattare in modo conveniente i rifiuti di vario genere, ma, da quel poco che so, la cosa più importante e sulla quale bisognerebbe forse scommettere è la capacità dell’ uomo di cambiare la modalità di, diciamo, “produrre rifiuti” che comporta anche un nuovo ( o antico )modo di vivere ( mangiare, divertirsi, muoversi..)
Mi sembra che, oltre alle necessarie denunce ( necessarie perchè il prendere coacienza del problema è il primo passo per potere cambiare qualcosa) , sia questo, forse, un possibile contributo da parte dello zen, alla “cultura” occidentale intesa in senso lato. Cioè far scorgere che c’è un’alternativa al modo di vivere ” consumistico” ( con tutto quello che comporta) a cui siamo abituati. Un modo di vivere in cui magari, ci si sente più uomini ( o donne ) e meno soggetti ( o oggetti ) di consumo.
Scusate se mi sono dilungata un po’….
22 Ottobre 2009 alle 7:33 pm
Sì, certo, tutte queste cose. Oltre ad un senso d’impotenza. Se si guarda da un’ottica buddista il cambiamento deve essere personale, senza curarsi dei numeri, una sorta di continuità nel fare come se dal nostro singolo gesto dipendesse tutto. Nella misura in cui si riesce a farlo tutto comincia a cambiare. Il futuro non è una nebulosa in mano a qualche entità misteriosa. Il futuro è quello che facciamo giorno per giorno. Praticare la libertà con caparbietà.
24 Ottobre 2009 alle 12:33 pm
Torna con forza la questione dell’origine dl male sopratutto alla luce della dimensione del “con-essere”, la quale nell’uomo,in particolare, è inevitabilmente riflessione politica.
24 Ottobre 2009 alle 6:16 pm
Certamente la religione vissuta nel sociale -possibilità evitabile solo con mai perfetti isolamenti eremitici- ha luoghi, aspetti che attengono al politico. La scelta dei consumi (cibi, beni vari) è tra questi. La potenza politica di tali scelte è funzione della profondità dell’etica personale. In termini più “comuni”: la fede muove le montagne.