L’obiettivo di questa rubrica era quello di fornire uno spazio virtuale di osservazione ed analisi relativamente a qualcosa che potremmo chiamare – un po’ enfaticamente – la pratica di una quotidianità ‘autenticamente religiosa’. L’osservato speciale voleva essere l’ambito di vita laico; un mondo da scoprire. Solitamente infatti i discorsi sulla pratica paiono riferiti ad un ambiente monastico o comunitario, poiché questi sono i modelli stereotipi sui quali i praticanti orientano il proprio comportamento ed atteggiamento interiore.
A partire dalle osservazioni, nonché dalle riflessioni di curatori e lettori, si confidava di parlare, con tutti i balbettamenti imprecisioni e limiti del caso, di qualcosa che guarda “oltre” pur mantenendo i piedi per terra.
Queste prime settimane ci hanno però convinti di non essere adeguati a questa operazione. Le esigenze di modernità e rapidità di ascolto che un sito web impone ci sono sembrate incompatibili col nostro intento o comunque con il nostro modo di perseguire un tale obiettivo. Il blog è uno strumento che presuppone una concisione ed una velocità di lettura/risposta difficilmente compatibile con una riflessione pacata, chiacchierata, dei piccoli avvenimenti e delle piccole scelte della quotidianità: fatti che, sommati tutti insieme, costituiscono poi il midollo del nostro personale cammino.
Lo ‘stile blog’ usuale – frammentario, concitato, sovente emotivo, così come lo possiamo osservare un po’ ovunque sul web – ci pare mortifichi l’attenzione e l’approfondimento di suggestioni che non devono essere liquidate con una battuta veloce o una provocazione. Questo terreno può condurre a superficialità ed a continuo fraintendimento: è un gioco che, a nostro avviso, può appassionare molti, per lo più giovani e frettolosi lettori; può dar luogo a picchi di ascolto ed a quella vivacità che attira le persone di oggi, freneticamente orientate ad uno stile di vita ‘mordi e fuggi’. Ma risponde ad altre esigenze e ad altri obiettivi.
Un ringraziamento quindi a tutti coloro che hanno collaborato a questa iniziativa ‘sperimentale’, ed un augurio a chi vorrà eventualmente riprendere l’esperienza sapendo coniugare esigenze di editing e pacatezza di riflessione.