Uno più uno uguale uno?
Marito e monaco

Di G. Jiso Forzani

(Pubblicato sul supplemento Donna del quotidiano La Repubblica, 9 dicembre 2006).

“Tuo padre, che lavoro fa?”. La domanda curiosa da parte di un compagno di classe (indelicata quando è in bocca a un insegnante), prima o poi se la sentono rivolgere quasi tutti i bambini della scuola primaria. Qualcuno risponde con orgoglio, qualcuno con imbarazzo: c’è chi non lo sa, cosa fa il padre, chi il padre non l’ha più o non l’ha mai avuto, e chi lo va ogni tanto a trovare in luoghi che non vuole nominare.

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Lo squinternamento delle società contemporanee, o la loro complessità, se preferiamo, fa sì che una domanda in altri tempi più o meno innocua sia diventata, non di rado, fonte di grave imbarazzo. Fra le varie categorie di bambini disturbati dal quesito, ce n’è una, da noi quantitativamente marginale, che va però poco a poco prendendo consistenza di minoranza sociale: si tratta dei figli di religiosi. Intendo qui, con religioso, non il laico che per sensibilità, scelta e convinzione ispira il proprio comportamento di vita al sentimento religioso, ma il cosiddetto ministro religioso: preti, monaci, sacerdoti, ministri di culto delle varie confessioni religiose.

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MSF lancia una raccolta di firme per chiedere alla Novartis di rinunciare all’azione giudiziaria contro il Governo indiano:

Medici Senza Frontiere denuncia che la compagnia farmaceutica Novartis ha fatto causa al Governo Indiano perché permette la produzione di farmaci generici dai costi contenuti (circa 300 dollari l’anno pro-capite contro 10.000 di un farmaco coperto da brevetto). Se la multinazionale vincerà la causa, milioni di persone in tutto il mondo potrebbero perdere l’unica fonte di medicinali a prezzi accessibili.

Per saperne di più: www.msf.it

PROPONIAMO DI FIRMARE E DIFFONDERE QUESTO APPELLO:
http://www.msf.org/petition_india/italy.html

Filastrocca natalizia

Stiamo, dice il poeta magistrale,
come foglia sull’albero autunnale:
è vero, siamo messi proprio male,
dell’uomo a rimirar l’esser mortale.
Ma poesia che della terra è il sale
deve cantare pure un altro verso
della storia che tutti ci comprende
e al gioco delle parti mai si arrende.
Qui dove il nostro stare è insostanziale
dove soffia la bora e il maestrale
dove il tempo divora la sua prole
e i gradini consumano le scale…
sento salir dal vortice abissale
una voce che tenue si diffonde
e dei flutti incessanti ferma l’onde:
racconta che attraverso il cielo terso
brilla una luce antica e primordiale
e annuncia a valli e monti, a fiumi e mare
che l’uomo in fondo è un essere natale!

Tanti auguri

gjf & mym

(by Butchlazy)

Il coro Pueri Cantores di Vicenza, che sabato 23 dicembre alle 20:30 terrà il concerto di Natale nella chiesa di S.Marco a Vicenza, ci mette a disposizione alcuni brani del loro repertorio, che canteranno anche durante il suddetto concerto.

  • Jauchzet, frohlocket, auf, preiset die Tage: dal Weinnachts Oratorium di J.S.Bach
  • Brano 2 (Qualità; VBR: 4, 3.4Mb)
  • La Vergine degli Angeli: dall’opera La Forza del Destino
  • Va pensiero: dall’opera Nabucco
  • Le Zingarelle: dall’opera La Traviata
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Sta per chiudersi il 2006, anno in cui ricorre il VII centenario della “nascita al cielo” di Iacopone da Todi. L’evento non può non essere celebrato anche in questa rubrica, tutta giocata sulla imbarazzante linea di confine tra immagine e irrapresentabilità, tra teismo e non-teismo. In questo contesto… que farai, fra’ Iacovone? Èi venuto al paragone.

Il grande poeta umbro è rimasto famoso soprattutto per i suoi colpi di martello: la santa follia dello “iubelo del core”, le invettive contro Bonifacio VIII e contro i francescani imborghesiti, i dolori della Madonna, le descrizioni impietose della condizione umana, dalle sofferenze del parto allo spappolamento del cadavere. Ma rimane spesso da indagare un altro aspetto dei suoi testi: il vertice dell’esperienza mistica, in cui viene scardinata ogni categoria umana. (altro…)

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E’ uscito il nuovo ricco numero di Buddazot di Natale (il n.6) di Paolo Sacchi, come sempre disponibile anche in PDF sotto la licenza Creative Commons.

Dario Rivarossa, solertemente segnala:

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La potenza delle mosche

  • vincono delle battaglie (mica storie: vedete qui),
  • impediscono al nostro spirito di agire (quanta gente – a parte un provetto buddista – riesce a concentrarsi con una mosca che gli ronza intorno?)
  • mangiano il nostro corpo. (Pascal)

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