Lun, 24 Mar 2008
Pare scontato, nelle parole di quasi tutti i politici, che l’obiettivo da perseguire sia quello della crescita del PIL. Una sorta di nuova religione laica che pare aver contagiato il mondo. Eppure proprio dalla fonte principale di quella dottrina, ben 40 anni or sono vi fu un avvertimento:
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini.


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