Poesie


Notte, notte entra

Invadi ogni cosa

Silenziosa

Lascia solo il sottile contorno delle figure

Lasciale mute

Misteriose

Fammi percepire il grande abisso

Lasciamici crollare

Vento vorticoso alle mie ciglia

Sbandierano i miei abiti

Anima in festa

01 08 06 h. 21,32

s.c.

AGOSTO

L’ho visto, il bianco lontano tra i monti

Era l’occhio del temporale

E avanzava, tutto inghiottiva

Piano piano l’orizzonte spariva

Qualcosa di me era attratta

Come il tuffo al tuffatore

Come Dio alla mia anima

01 08 06 h. 21,27

s.c.

Una Poesia?

Sfioro con le mani le mie tasche.

Vuoto!

Oggi fa ancora caldo

30 07 06 h.18,53

s.c.

Senza Titolo

Lascia le tue mani riposare nel cielo

E i tuoi occhi accarezzare da un petalo

Un’ istante!

È come un lampo che abbaglia

Come un masso che frana

O una lumaca che è giunta,

Se mai sarà giunta

Come un legno che cede e schianta

Come il fragoroso rumore di erba infranta.

26 01 ‘03

Silvano

UN AVIATORE IRLANDESE PREVEDE LA SUA MORTE

Io lo so che sarà là, da qualche parte tra le nuvole,
sarà là che incontrerò alla fine il mio destino;
io non odio questa gente che ora devo combattere,
e non amo questa gente che io devo difendere;

il mio paese è Kiltartan Cross,
la mia gente i suoi contadini,
nulla di tutto ciò può renderli più o meno felici.

Né la legge né il diritto mi spinsero a combattere,
non fu la politica né l’applauso della folla.
Un impulso di gioia fu, un impulso solitario
che mi spinse un giorno a questo tumulto fra le nuvole;

nella mia mente ho tutto calcolato, tutto considerato,
e gli anni a venire mi sono sembrati uno spreco di fiato,
uno spreco di fiato gli anni che ho passato
in paragone a questa vita, a questa morte

AN IRISH AIRMAN FORESEES HIS DEATH

I KNOW that I shall meet my fate
Somewhere among the clouds above;
Those that I fight I do not hate,
Those that I guard I do not love;

My county is Kiltartan Cross,
My countrymen Kiltartan’s poor,
No likely end could bring them loss
Or leave them happier than before.

Nor law, nor duty bade me fight,
Nor public men, nor cheering crowds,
A lonely impulse of delight
Drove to this tumult in the clouds;

I balanced all, brought all to mind,
The years to come seemed waste of breath,
A waste of breath the years behind
In balance with this life, this death.

William Butler Yeats, dalla raccolta The wild swans at cool, 1919. (Trad. di Angelo Branduardi)

Uchiyama

Uchiyama Kosho (destra) e
Watanabe Koho, Antaiji 1970

 
Riceviamo da Daitsu Tom Wright, discepolo e traduttore di Uchiyama Kosho:

 
 
The following poem by Uchiyama Kosho Roshi is based on a passage in the Shobogenzo Genjo Koan that goes:

 
 

“To practice the [Buddha]Way is to practice Jiko—all inclusive self.”

Poem:
If you call, I shall respond
That is just me responding to myself.

I can hear all the news of the world
I am just hearing news of myself.

When you are in pain or suffering
I lend a hand.

That is just me lending a hand to myself.

I follow my teacher and practice (as I am taught)
That is just me following me and practicing.

Whatever I bring up, there is nothing apart from Jiko—all inclusive self.

Practicing a Self that is a wholly living Self
That is the samadhi of fully-functioning Self
That is practicing the Buddha Way.

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