Generali


Riceviamo dall’amico dhr una scheda -questa volta non propriamente benevola- a proposito di un libro inusuale. L’argomento, secondo dhr, è addirittura superiore a qualsiasi altro. Gli crediamo. Grazie al cielo (al Cielo?) la prassi di vivere, anche laddove è un “semplice” fatto naturale è al di sotto, al disopra, di lato a qualsiasi libro e qualsiasi argomento.

L’argomento più importante del mondo

Pietro Schiavone ha appena pubblicato un libro sull’argomento più importante che possa esistere. Più importante della morale, della meditazione, della Bibbia o dei Sutra, delle quattro Nobili Verità o addirittura di Dio. Il titolo è Il discernimento. Teoria e prassi (ed. Paoline). Sì, perché SENZA discernimento ognuna delle cose che possiamo credere, pensare, scegliere, amare, leggere o fare ci porterà fuori strada.

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E’ appena uscito su queste pagine, nella rubrica Retropensieri, il numero 14 del fumetto di Paolo Sacchi “Buddazot“.

Buon divertimento…

Alcuni giorni or sono abbiamo pubblicato, per la rubrica All’ombra del Partenone, la traduzione di alcuni passi de L’Edipo Re di Sofocle per la penna di CC, che ci invia la seguente interessante chiosa

“Mi permetto di inserire qui un’osservazione relativa al fatto che da giorni occupa la prima pagina di tutti i quotidiani, in quanto ne ho azzardato un’interpretazione edipico – freudiana che, perciò, non mi sembra fuori tema. Mi riferisco alla dichiarazione di don Silvio secondo il quale donna Veronica si è fatta condizionare dai giornali della sinistra. Non è credibile che una persona, fosse pur dotata di un QI di poco superiore al 100, pensi seriamente che un’altra persona, con cui ha condiviso in stretta intimità interi anni di vita, si formi un’opinione ed emetta una valutazione, un giudizio in base a ciò che legge sui giornali:

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Riceviamo dall’amico dhr una riflessione (?), divertissement (?) a proposito di libri del presente e del passato, sul tema: “Religione non è parlare di religione. O no?”. A mo’ di scusa: non sollecitiamo noi certi interventi.
Anche se ci divertono un bel po’ 🙂 .

Mucchio selvaggio di libri

Che cos’hanno in comune buddismo e cristianesimo? Il monachesimo, dice Tizio. La meditazione, dice Caio. E poi la benevolenza, l’amore per la natura, la pace… Ma forse il più importante tratto condiviso è la “legge del Si-fa-presto-a-dire”. Così come si fa presto a dire buddismo (vedi M.Y. Marassi, Il buddismo mahayana…, vol. 2: la Cina), altrettanto presto si fa a dire cristianesimo. Sembra facile. Ma.

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L’intreccio s’infittisce. Ora, un autore inglese (a me) sconosciuto che in tempi passati abbia scritto haiku… potrebbe anche essere, ma che sapesse anche di buddismo al punto da, e dico poco se dico poco: scherzare sulla Verità!… Ma scherziamo?

Benares Connection

A blessed mind never
Will lie nor can in close view
To the first of truths

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I virtuosismi, spesso, suscitano antipatia: l’eccesso di abilità, esibita, è più indigesta dell’imperizia. L’amico Mich ci segnala un duetto di chitarre da collezione: “È il Canone in re maggiore di Pachelbel suonato in sincrono da 2 chitarre con una tecnica mista (tapping, pull off, hammer on) davvero incredibile…”. La giovane età (è nato nel 1996!) di uno degli interpreti aggiunge un poco di meraviglia alla cosa. In attesa che Butchlazy pubblichi il suo nuovo pezzo, ecco a voi Trace Bundy & Sungha Jung


Ahi stirpi di mortali, come uguale al niente io calcolo la vostra vita! Quale uomo, quale riporta più felicità che apparire felice, e declinare non appena felice sia apparso? (Edipo re v.1186-92).

Così termina la puntata odierna de All’ombra del Partenone. Quanto conta (per noi e per tutti) la realtà che mostriamo, la nostra recita quotidiana? Vivere secondo la forma ha qualche vantaggio profondo? Oppure soddisfatta la vanità restano solo macerie?
Questo è il tema che CC sottopone alla nostra attenzione attraverso la sua ricostruzione-traduzione dell’Edipo re

Il complesso di Edipo

“Io ti dico: quest’uomo che da tempo cerchi per l’uccisione di Laio minacciando ed emettendo proclami, questo è qui. Straniero, si dice, qui emigrato, ma poi sarà chiaro che è nativo di Tebe né si rallegrerà per questa sorte: infatti cieco mentre prima vedeva, povero invece di ricco, se ne andrà in terra straniera tastando col bastone la terra davanti a sé. Sarà chiaro che è dei propri figli fratello e padre, e della donna da cui nacque figlio e sposo, e del padre consanguineo e uccisore…” (Sofocle, Edipo re, v. 449-460).

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