Ven, 29 Nov 2024
Le nuove pubblicazioni della Stella, in giapponese e spagnolo
Scritto da mym in Generali[3] Commenti
Buongiorno,
In questa pagina trovate la nuova pubblicazione, solo in giapponese per ora, di Higashikage Daichi roshi. Che potete scaricare qui
仏様と同じ坐禅をしてみませんか
Dall’Introduzione: “Quando si parla di Zen, si pensa che sedendosi in zazen si realizzi l’illuminazione e che zazen sia assenza di pensiero e assenza di associazioni mentali. Penso che siano in molti a pensare in questo modo.
Tuttavia, lo Zen di Dogen Zenji non è così ma, piuttosto, che la pratica stessa è illuminazione […] Inoltre, finché siamo vivi, i pensieri vanno e vengono, entrano ed escono dalla nostra mente. Durante lo zazen i pensieri verranno naturalmente anche se non li costruirete appositamente, tuttavia non dovreste sforzarvi di eliminarli bensì lasciare che lo zazen faccia il lavoro per voi”.
Nelle ultime pagine del testo, dal titolo italiano Non vorreste provare a sedervi in zazen proprio come il Buddha?, trovate due foto dell’autore.
Inoltre, in questa pagina sono state aggiunte due nuove traduzioni in spagnolo: Vivir y morir, dos textos de Dōgen y un poema de Uchiyama e poi: Genjokoan: Convertirse en el ser. Grazie a Roberto Poveda e alla sua squadra, per fortuna usciti incolumi dall’alluvione di Valencia.
3 Commenti a “Le nuove pubblicazioni della Stella, in giapponese e spagnolo”
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1 Dicembre 2024 alle 1:43 pm
Grazie assai per le pubblicazioni diffuse, sia quelle in spagnolo che quella in giapponese, ed anche per il ricordo della sciagura di Valencia, che purtroppo non sarà l’ultima.È un peccato che il giapponese sia una lingua che molti di noi non comprendiamo; tuttavia, dalle poche parole tradotte in italiano della pubblicazione giapponese, si intuisce che possa essere un testo molto interessante. Anche grazie allo scambio di lettere pubblicato qui, https://www.lastelladelmattino.org/12060, dove abbiamo già potuto saperne qualcosa di Higashikage Daichi. Forse qualcuno tra i molti dotti seguaci della Stella, vorrà prendersi la briga di renderlo disponibile agli altri.
1 Dicembre 2024 alle 3:44 pm
Ciao Roberto,
Speriamo che i molti dotti seguaci ti ascoltino e … si diano una mossa 😇
1 Dicembre 2024 alle 6:17 pm
In questo post, nella traduzione italiana dell’Introduzione al libro trovate un omissis: […]. D’accordo con Higashikage roshi, abbiamo eliso la frase 宇宙と続きの自己の現成なのです, “manifestazione completa del sé in fieri come continuazione dell’universo”, altrimenti presente nella versione giapponese. Questo tipo di concezione, o intuizione?, è alla base del dialogo interreligioso tra cristianesimo e buddismo zen ma appartiene “solo” al buddismo giapponese (1). Nel buddismo delle origini il fondamento filosofico, ovvero manifestato in parole, è anattā–anātman-nonsé. Ogni inculturazione del buddismo ha il diritto dovere di trovare la propria originalità all’interno della cultura nella quale si sta sviluppando. Per cui quella frase, fortemente in sintonia con l’antica spiritualità giapponese, è legittima e produttiva (pur nella sua relatività) nell’area culturale giapponese ma deve -secondo noi- essere dismessa in Occidente, in Italia, per poter qui ripartire da anātman: nessun sé; affermazione base che ha la sua ragion d’essere contrapposta alla sua controparte positiva, ovvero all’affermazione di un sé stabile, imperituro o addirittura universale. Questo apparire di un’affermazione solo in relazione al suo opposto determina in modo qualificante il buddismo. Ecco perché abbiamo eliminato quella frase: anātman!
(1)È stato Sawaki roshi il primo a formulare questa frase nel tentativo di rendere in un linguaggio moderno la frase di Dogen 尽十方界真実人体, letteralmente “la verità/realtà del corpo umano in tutte e dieci le direzioni”, che compare in quattro diverse sezioni dello Shobogenzo: Shinjingakudo, Sangaiyuishin, Shohojisso e Henzan.