da Repubblica, 4 giugno 2006

“Tutti insieme appassionatamente”. Con questo slogan, Eldy, un’associazione no-profit che ha come scopo la promozione dell’alfabetizzazione informatica e dell’accesso alle nuove tecnologie, sta per lanciare sul mercato una distribuzione del sistema operativo Linux studiata appositamente anche per coloro che non hanno mai avuto a che fare con un computer.

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In particolare, il progetto “Eldy” è destinato agli over 55 che trovatono difficoltà nel comprendere il linguaggio informatico, dai “blog” alle “chat”, dalle “e-mail” alle “url”. “Siamo convinti – spiegano gli ideatori del progetto – che creare un sistema informatico che abbia un’usabilità adatta a chi si avvicina per la prima volta al computer dopo i 55 anni, se accompagnato dallo sviluppo di contenuti adeguati che stimolino la curiosità degli utenti, contribuirà a ridurre il digital divide”. (altro…)

Notte, notte entra

Invadi ogni cosa

Silenziosa

Lascia solo il sottile contorno delle figure

Lasciale mute

Misteriose

Fammi percepire il grande abisso

Lasciamici crollare

Vento vorticoso alle mie ciglia

Sbandierano i miei abiti

Anima in festa

01 08 06 h. 21,32

s.c.

5021

L’immagine che presentiamo in questo articolo è un bell’esempio di “via media”, nel senso che si sbaglia sia seguendo un’interpretazione, sia seguendo quella opposta.

Si tratta della pagina 51 del poema Gerusalemme di William Blake. Se si prova a identificare ogni singolo personaggio dell’illustrazione a partire dal testo scritto del poema, si cade in ipotesi troppo arzigogolate. Se viceversa se ne dà un’interpretazione generale, restano fuori troppi dettagli, come le viti quando si è finito di montare un mobile dell’Ikea. Errore per errore, scegliamo questa seconda procedura.

(altro…)

Riportando un articolo da Repubblica, a proposito del post sulla caccia
Fulco Pratesi Presidente del WWF:

L’ARTICOLO di Francesco Merlo sui caprioli piemontesi pubblicato [su La Repubblica] in prima pagina il 5 agosto, merita qualche considerazione, al di là degli atteggiamenti disneyani (comunque degni di rispetto) o di scherno.

Il nostro è un paese che certamente, in alcuni contesti territoriali, ha per qualche specie di animali problemi di soprannumero di capi. Sono comunque animali che pagano scelte dell’uomo, il quale – sterminando i predatori naturali o facendo reintroduzioni sbagliate per motivi venatori -ha alterato quegli equilibri che governano i rapporti tra le varie specie. Quando però si tratta di gestire questi problemi, la scelta cade sempre sulla caccia. Si chiamano abbattimenti selettivi, ma sempre caccia è.

Le catture e altri possibili interventi per limitare l’espandersi delle popolazioni, ricercando comunque soluzioni alternative, sono ipotesi che non vengono neppure prese in considerazione. E vero che spostare questi caprioli all’interno di tanti parchi che ne sono privi e li ricercano per reintrodurli, come proposto oltre che dal ministro dell’ambiente anche dal Wwf, non risolverà il problema (anche se per i cinghiali le catture sono molto più efficaci delle fucilate per contenerne il numero). Ed è anche vero che altre specie vengono abbattute senza sollevare analoga emotività.

Ma altrettanto vero è che rispondere in qualche modo all’indignazione che molti hanno avuto per l’ennesima mattanza significa affermare che una società civile può e deve cercare e darsi soluzioni, magari a medio o a lungo termine, per gestire questi problemi senza necessariamente dover imbracciare una carabina, oltretutto in periodi di caccia chiusa.

(La Repubblica, 8 agosto 2006)

AGOSTO

L’ho visto, il bianco lontano tra i monti

Era l’occhio del temporale

E avanzava, tutto inghiottiva

Piano piano l’orizzonte spariva

Qualcosa di me era attratta

Come il tuffo al tuffatore

Come Dio alla mia anima

01 08 06 h. 21,27

s.c.

Riportiamo per completezza un articolo di F.Merlo comparso in prima pagina su Repubblica e che qualche giorno dopo è stato commentato (sempre su Repubblica) – in verità con ben altri toni – da Fulco Pratesi, presidente del WWF.

FRANCESCO MERLO
Repubblica, 05-08-2006

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Il capriolo piemontese, in carne e ossa e denti, somiglia alle cavallette, alle locuste dei disastri ecologici e non al fumetto più o meno d´arte, all´orfano di mamma con gli occhi tristi che c´è nella mente di Sgarbi, di Frattini e di Pecoraro Scanio. Insomma non è un Bambi e mai la politica dovrebbe confondere la realtà con i cartoni animati. Invece, per conservare 600 voraci caprioli in esubero che distruggono le culture, i furbi di destra e gli sciocchi di sinistra fanno le capriole politico ideologiche e organizzano Bambi-nate di piazza. E per una volta si sostengono in reciprocità animale, manifestano, firmano appelli, giurano che non permetteranno. E subito pretendono un ponte aereo con la Calabria per almeno cento dei seicento cervidi che la regione Piemonte è costretta ad eliminare in difesa dell´ecosistema, dell´agricoltura e dell´equilibrio boschivo. Ma davvero sorprende e diverte, quanto vedere un capriolo brucare in salotto, che sia proprio il presidente dell´Aspromonte a insorgere contro il presidente dell´aspro Piemonte. (altro…)

Una Poesia?

Sfioro con le mani le mie tasche.

Vuoto!

Oggi fa ancora caldo

30 07 06 h.18,53

s.c.

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