Anche l’argomento di oggi, tutela e responsabilità ambientale, ha molto a che fare con l’idolatria e in particolare con i nuovi dei del nostro tempo.
Che sono sempre gli stessi, seppure in nuove sembianze.

Il buddismo è una didattica, che verte, si occupa dell’apprendimento della via che conduce alla liberazione dalla sofferenza.

4768

Tutto il buddismo, di qualsiasi scuola, di qualsiasi epoca, inculturato in qualsiasi cultura, non è che l’insieme degli sforzi dell’umanità per rispondere all’insegnamento originale riguardo al cammino di liberazione.Secondo l’approccio suggerito dal tema di oggi, possiamo riassumere quell’insegnamento, un poco grezzamente, nei seguenti 4 punti:

  • primo non nuocere,
  • secondo essere benevolenti, accoglienti verso tutti gli esseri
  • terzo meditare a fondo per conoscere l’intimo del proprio cuore, il cuore dell’uomo,
  • quarto non fare del proprio desiderio il metro di tutte le cose mettendo invece al primo posto la via di liberazione dal dolore, dalla miseria umana, che è una via di unione con tutti gli uomini, con tutti gli esseri.

Questo spiega la grande varietà di forme in cui troviamo manifestato il buddismo.
Che non è una dottrina formale in cui si comandi fai questo fai quello, e neppure ha un credo o credenze particolari se non nell’esistenza della via che conduce alla salvezza, alla liberazione.

È invece una didattica, articolata in modo che ciascuno possa imparare la via di liberazione, una via comune a tutti in quanto direzione, senso, significato.
Ma peculiare, unica per ciascun uomo.
Nel senso che ciascuno deve trovare e percorrere la sua propria via parallela e distinta.

Ed è una via trascendente perché la sua meta non è tra le cose di questo mondo, ma è profondamente radicata in questo mondo perché è qui che la si vive, con questo corpo, con questo spirito, in questa realtà.

Per brevità, limito a questi pochi dati l’introduzione del buddismo secondo una lettura orientata dal tema di oggi.

Con il taglio che ho dato al discorso è già stato ampiamente introdotta la direzione che voglio indicare. Infatti dicendo: primo non nuocere, secondo sii benevolente con tutti gli esseri, si è già delineata una direzione etica.

E poi dicendo “in modo da non fare del proprio desiderio il metro di tutte le cose” si è delineata la morale che sostiene quest’etica.

Proprio perché siamo nelle Marche voglio utilizzare un tema che a mio parere illustra in modo paradigmatico, esemplare la visuale della responsabilità e della tutela ambientale secondo il buddismo.

Le Marche sono una regione con un’alta percentuale di cacciatori relativamente al numero di abitanti. La caccia, se praticata per gioco non per necessità di sopravvivenza, oltre ad essere l’eredità di antiche culture antecedenti la nostra civiltà, le culture della muta di caccia, se facciamo riferimento a Canetti (cfr. Massa e Potere, cap. II ss.), dell’esposizione del trofeo, della vittoria nell’uccidere e catturare, dal punto di vista religioso, nell’accezione buddista del termine, è un fatto così fuori da ogni logica da essere addirittura inconcepibile.

4775

Uccidere un essere vivente, ovvero nuocere sino al punto di uccidere per il proprio divertimento, per seguire un desiderio frivolo, visto in un ottica buddista è, forse, l’atto più grave che si possa compiere.E, sull’argomento, sono curioso di sentire l’opinione dei rappresentanti delle altre religioni.

So che mi si può obiettare che tutti uccidiamo, dai microbi che sterminiamo con gli antibiotici agli agnelli che vengono sgozzati per la delizia del nostro palato.

Non intendo propugnare posizioni intransigenti o di tipo fondamentalista, non ho alcun fanatismo da difendere o proporre.
Mi riferisco al livello minimo di interpretazione di ahimsa, in sanscrito “non nuocere”, il principio etico noto anche in Occidente grazie a Gandhi, anche se di solito è stato tradotto con “non violenza”.

Un principio trasversale a tutte le religioni orientali e, a mio parere, anche a quelle occidentali.

« Parte 1 Parte 3 »

Se volete, lasciate un commento.

You must be logged in to post a comment.

Archivi