Marzo 2007


SOGNO LAMERICANO, E-Book di Paola Ducato e Dario Rivarossa

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Un saggio di Paola Ducato e Dario Rivarossa sull’insegnamento della storia dell’emigrazione attraverso il cinema. Ad uso dei docenti di storia delle scuole medie superiori.

… è il risultato di un lavoro svolto nell’arco di due anni scolastici, 2004-2005 e 2005-2006, con le classi V del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Perugia…

… Una più ampia riflessione dei rapporti tra cinema e storia avviene in Europa negli anni ’50 e ’60, anche se la cultura ufficiale stenta ancora ad attribuire al cinema la dignità d’arte maggiore. Sarà Marc Bloch, fondatore della rivista “Annales”, tra i primi ad attribuire al film un ruolo tutt’altro che marginale grazie alla sua capacità di riflettere sui fenomeni di lunga durata…

Nelle schede:

SACCO E VANZETTI, di Giuliano Montaldo
IL CAMMINO DELLA SPERANZA, di Pietro Germi
PANE E CIOCCOLATA, di Franco Brusati
COSÌ RIDEVANO, di Gianni Amelio
LAMERICA, di Gianni Amelio
PUMMARÒ, di Michele Placido
AFRICA FOR AFRICA

Muhammad Yunus, premio Nobel 2006 per la pace, è l’iniziatore del microcredito nel suo Paese, il Bangladesh.

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Ha fondato la Grameen Bank, una banca che lavora per le persone non per il denaro. Sembra una banalità, ma conoscete una banca che si adoperi per la salute finanziaria dei suoi clienti e non per il proprio esclusivo guadagno? E’ raro che il guadagno delle banche sia realizzato a scapito degli interessi dei clienti?
Bebbe Grillo ha pubblicato un piccolo filmato, realizzato durante un recente incontro con Yunus: parole interessanti sull’operato del sistema bancario – vedi anche il post sul blog di Beppe Grillo.

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Bollati Boringhieri editore

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

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I fiori del vuoto
Introduzione alla filosofia giapponese
di Giuseppe Jisō Forzani

Giovedì 22 marzo 2007, ore 18.00
(h) Via Varese 12, Milano (link a maps_results_logo_small.gif)
Interviene: Marcello Ghilardi

Sarà presente l’autore

Per informazioni:

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Ufficio Stampa
Bollati Boringhieri editore
Corso Vittorio Emanuele II, 86
10121 Torino
Telefono 011 19820634
Telefax 011 53 44 09
Mail: bollatiboringhieri@stilema-to.it

G li Ateniesi -la cui città simboleggia, nella vibrante rievocazione dello storico Tucidide, il modello della democrazia e della libertà nella sfera sia pubblica che privata, il rispetto delle leggi, la capacità di godere delle feste e dei riti come della prosperità economica, la liberalità di vita conseguente alla vivacità della cultura- quegli stessi Ateniesi operano nella storia, come tutti gli uomini, indipendentemente da qualsiasi forza trascendente, sia essa rappresentata dagli dei o dal fato.

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Origine e motivazione della storia è unicamente la natura dell’uomo, e in questa è innata, secondo la visione del mondo tucididea, la legge del più forte: “E’ sempre stata una norma che il più debole sia assoggettato al più forte.” (Hist. I, 76)

Il Codice Da Tokyo

  • Assioma 1: il sole tramonta a Occidente, poi risbuca al mattino a Oriente. Così che l’Oriente è allo stesso tempo la negazione e la realizzazione luminosa dell’Occidente.
  • Assioma 2: nel XIX secolo, il punto di contatto tra Occidente e Giappone è rappresentato dai commercianti olandesi.

Il simbolo per eccellenza dell’arte giapponese è il pittore Tokitaro, alias Tetsuzo, alias Shunro, alias Sori, alias Hokusai, alias Taito, alias Iitsu, alias Manji, per gli amici “Hokusai”. La sua vita (1760-1849) non fu meno sfuggente del suo nome; suo padre era forse un artista o forse un pulitore di specchi alla corte dello Shogun; sua madre, forse una concubina, forse la figlia di uno dei gloriosi 47 Ronin passati nella leggenda. Certo è che di fronte allo Shogun, cioè Generalissimo, il pittore non dimostrava un eccessivo timore reverenziale, visti certi sketch che si permetteva in sua presenza. Una familiarità che però non gli impedì di vivere povero e libero.

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Buddista della scuola di Nichiren e fedele devoto della Stella polare considerata come divinità, Hokusai potrebbe essere considerato il massimo esponente dell’arte non-cristiana. Ma, per l’Assioma 1, proprio questo potrebbe essere il suo legame più profondo con le miniature e gli affreschi prodotti in Occidente. Del resto, per l’Assioma 2, qualche rapida occhiata all’arte occidentale Hokusai potrebbe averla gettata in occasione delle sue visite – proibitissime – a mercanti olandesi che gli richiedevano – proibitissime – pitture da esportare.

Ma soprattutto la non-cristianità ovvero, per l’Assioma 1, la profonda cristianità della sua opera nasceva dal profondo, dal modo in cui si poneva di fronte alla realtà.

Alcuni disegni di Hokusai sembrano infatti la versione speculare, identica e contraria, di temi che hanno caratterizzato per secoli le incisioni e pitture occidentali. Si prendano le raffigurazioni moralistiche in cui la donna si specchia, e nello specchio si riflette il muso del diavolo: nella Ragazza alla toeletta di Hokusai (1797 circa; British Museum), invece, a riflettersi nello specchio è il volto sorridente di una divinità benigna. O ancora, la Madonna minacciata dalla Bestia apocalittica diventa la deliziosa Dea cinese Taichen Wang Furen e drago con lo strumento musicale qin (1798). Sarà un caso se la dea cinese è in piedi su una nuvola, e un lembo della sua veste suggerisce la forma di un serpente, come quello al tallone di Maria? Gli ingredienti sono sostanzialmente gli stessi, l’atmosfera è l’opposta.

Desiderio di negare il male del mondo? O piuttosto, sguardo di chi è avanzato in un cammino di liberazione? “Tra il samsara e il nirvana non c’è la più piccola differenza” insegnava Nagarjuna: la donna rimane donna e il drago rimane drago, ma sono visti entrambi da una prospettiva ribaltata. Il male esisterà sempre, ma siamo in grado di circoscriverlo, come l’oscuro cetaceo nella Caccia alla balena presso Goto, della serie “Mille immagini del mare”.

In numerose opere degli anni ’30 inoltre Hokusai inserisce alberi in posizioni strategiche, p.es. all’inizio di una strada o in primo piano al centro dell’immagine. In Giornata autunnale a Choko, della serie “Otto vedute delle isole Ryukyu”, a capo di un ponte che introduce in una natura incontaminata crescono due piante, una secca e una rigogliosa; fanno pensare agli alberi sullo sfondo della Risurrezione di Piero della Francesca, uno dei più sereni artisti occidentali. Dalle tenebre alla luce, per l’Assioma 1.

Resta da individuare l’autore stesso, nella fantasmagoria di immagini da lui create. Sulla copertina della sua ultima opera, il Libro illustrato sull’uso del colore (1848), compare un attivissimo pittore che tiene pennelli con entrambe le mani, tra i denti, tra i piedi! Non può essere altri che Hokusai, sebbene parecchio ringiovanito. Il suo profilo, le basette e i baffi sono identici a quelli del letterato che contempla il monte Fuji (1834-35; nella foto), il quale indossa una veste decorata con uccelli che potrebbero essere fenici. Quest’ultimo è un soggetto raro in Hokusai, ma raggiunge il suo trionfo in uno degli ultimi capolavori del maestro, la Fenice dipinta nel tempio Ganshoin a Obuse (1842-45). L’uccello è arrotolato su se stesso in modo da somigliare a un volto umano che ride. Risus paschalis, dicevano nel Medioevo occidentale. Ultima deduzione dall’Assioma 2: era un commerciante olandese anche Baruch Spinoza.

dr

E’ frutto di una collaborazione tra la Sanofi Aventis e Msf
Il medicinale non ha alcun brevetto, chiunque lo può produrre

di Carlo Toscanda Repubblica

Distribuzione della Malaria

GINEVRA – Il primo marzo verrà lanciato un farmaco contro la malaria che si può definire rivoluzionario: non è coperto da brevetto, può essere copiato da chiunque e, più semplicemente, non ha come scopo il profitto. L’Asaq, questo il suo nome, è frutto di una collaborazione tra “Drugs for Neglected Diseases Initiative” (Dndi), ente non profit di ricerca e sviluppo fondato nel 2003 da Medici Senza Frontiere, e il laboratorio farmaceutico francese Sanofi-Aventis. E’ il primo farmaco prodotto secondo i criteri del Dndi che rappresentano novità assolute, tanto che il supplemento economico del quotidiano francese “Le Monde” gli ha dedicato la sua prima pagina, definendolo nel titolo “Il farmaco che sconvolge l’industria farmaceutica”.

Il prezzo di un trattamento intero non dovrebbe superare 1 dollaro per un adulto e la metà per un bambino. Il farmaco deve il nome alla sua combinazione a dosaggio fisso di Artesunate (AS) e Amodiaquine (AQ) ed è il primo nato da una collaborazione tra il settore pubblico e privato. La semplice esistenza dell’Asaq testimonia sopratutto della nascita di un nuovo modo, ancora sperimentale, di proggettare, sviluppare e produrre farmaci.

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MASSIMILIANO FINAZZER FLORY presenta

RAIMON PANIKKAR

a colloquio con il suo pensiero Filosofia, Religione, Mistica

MARTEDÌ 6 MARZO 2007 ORE 18.00
Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi”
Sala Puccini via Conservatorio, 12 – Milano

Ingresso libero fino ad esaurimento posti – Info. 349.0908883

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